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Pallavolo Storie – Tiziana Pizzo ci racconta come il 19 aprile di quaranta anni fa Catania femminile vinceva il suo scudetto

19 aprile 1980 l’Alidea Catania è tricolore: la pallavolo siciliana femminile vince il suo primo e sinora ultimo scudetto. Sono passati 40 anni e l’impresa di Liliana Pizzo e delle delle sue ragazze è ancora ricordata come un avvenimento storico, anzi per alcuni versi come l’ultimo trionfo di una certa pallavolo, basata soprattutto sulla passione e sul sacrificio: in cui il vero premio era la vittoria.
“Siamo arrivati alla fine del periodo pioneristico, ancora senza soldi, senza grandi sponsor, senza quella sorta di professionismo che è venuto dopo e ci siamo salvati per quello. Per far capire come era la situazione allora nell’anno dello scudetto l’unico bonus che ricevemmo in quel campionato fu un assegno di 400mila lire: nè prima, nè dopo prendemmo altro una cosa impensabile ai giorni nostri. – ci ha raccontato Tiziana Pizzo che di quella squadra era la capitana oltre che la figlia di una allenatrice che ha fatto la storia del volley italiano per oltre 20 anni – Già nella stagione seguente allo scudetto ci siamo trovate in difficoltà tanto è vero che due anni dopo siamo retrocesse e di fatto morì un movimento che avevamo portato avanti per 13-14 anni di fila. Non avevamo i mezzi per contrastare le altre squadre”.
Tiziana dalla sua casa sullo splendido mare di Acitrezza ci racconta un po’ di quella storia così diversa dal volley di oggi: “Io ho fatto pace con questo scudetto… perchè io non giocai il girone di ritorno in quanto mi ero fatta male proprio contro Fano nell’ultima gara di andata. Mi infortunai al ginocchio in maniera grave e non potei più tornare in campo. Ho vissuto la vittoria con le stampelle fuori dal campo, per cui mi è rimasto sempre questo cruccio. La gioia era grande per la vittoria della squadra, ma io l’ho vissuto a metà. Avevamo organizzato una grande festa-evento in un grande albergo di Catania proprio per la giornata di oggi, poi il virus ci ha impedito di farla nel giorno dell’anniversario. Ma non ci ha impedito di ricontattare e risentire tante persone, soprattutto diverse altre ragazze con cui avevamo vinto, ma poi ci eravamo perse di vista”.
Per l’occasione proprio Tiziana Pizzo ha scritto un libro su quella storia: “Ho scritto di mio pugno un libro su quella meravigliosa avventura, perchè mi diletto a scrivere. Negli anni della vittoria ho fatto anche un po di giornalismo, al tempo di Pippo Fava, era una carriera che mi apprestavo ad intraprendere. poi accadde quel che accadde. Confesso che mi spaventai tantissimo dopo l’assassinio di Fava (il giornalista fu ucciso da Cosa Nostra nel 1984) quando si scoprì che tutti noi collaboratori eravamo stati sorvegliati e seguiti di nascosto. Io ero giovanissima mi ero impaurita molto e mi allontanai da quella situazione. Ma la passione per la scrittura mi è rimasta e mi sono impegnata molto per realizzare un libro molto emozionale di come abbiamo vissuto quegli anni. A me la memoria non mi assiste molto, ma parlando con le altre ragazze e soprattutto con la mia mamma (Liliana Pizzo, il tecnico dello scudetto catanese ndr). Ne ho approfittato per tirare fuori alcuni aneddoti che raccontano come era la pallavolo in quegli anni, come si viveva lo sportche in quegli anni indicabili”.

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