Sono bastati due anni per diventare un simbolo della Consar Ravenna degli anni del secondo decennio degli anni 2000. Davide Saitta saluta la Romagna in una intervista con Vincenzo Benini del Corriere di Romagna
SALUTO INCOMPLETO – “Sì, è un peccato salutarsi così senza abbracci, senza strette di mano. Qui ho trovato un ambiente bellissimo, dove sono stato davvero bene. Durante il lungo viaggio verso casa telefonerò un po’ a tutti, dal presidente Casadio fino al “tuttofare” Jimmy. Mi mancheranno le partite al Pala DeAndré, il tifo dei sostenitori, in particolare quello degli eccezionali Rvs, e gli allenamenti al Pala Costa…”
MARCO BONITTA – “Ho avuto modo di apprezzare Marco sia nella veste di direttore generale, sia di allenatore. Già da dirigente era sempre presente, mentre da coach lo è stato ancora di più. Assieme ai suoi collaboratori ha fatto un lavoro immenso e penso che in Italia ci siano poche persone con la sua competenza”.
RIDUZIONE CONTRATTI – “Mi dispiace per come la Lega abbia preso una decisione unilaterale che penalizza soprattutto i più deboli. Oltre anon trovare un accordo sulla percentuale di riduzione degli ingaggi, non vengono rispettati i criteri di uguaglianza e proporzionalità, con una discriminazione trai giocatori della Superlega e quelli di A2 e A3. Sia ben chiaro che la nostra rabbia non è rivolta verso i singoli club, ma verso chi sta facendo le regole”. VERSO VIBO? – “Si è innescata una girandola di spostamenti dei palleggiatori e quindi, se tutto va bene, dovrei restare in Italia. Sembra che per me ci sia anche la possibilità di scelta e Vibo potrebbe essere una delle destinazioni. Si tratta di una società storica, che metto sul piano delle migliori realtà d’Italia per tradizione e risultati. Quando sarà il momento, farò le mie valutazioni”.
Foto di Fabrizio Zani