Pallavolo Lega Maschile – Massimo Righi a Radio Popolare: “Se si dovesse giocare tutta la stagione a porte chiuse non la inizieremmo neanche”
L’ad della Lega Pallavolo Serie A, Massimo Righi è stato intervistato oggi da Radio Popolare, il momento clou del dialogo è quando si è parlato del prossimo torneo, in cui il dirigente ha perentoriamente rifiutato l’ipotesi di giocare tutta la stagione a porte chiuse, ma si è detto ottimista sulla possibilità che in settembre si possa giocare con il pubblico sugli spalti, magari ridotto nel numero per consentire l’essenziale distacco sociale. Ecco uno stralcio dell’intervista, in cui emerge anche l’intenzione di rilanciare il movimento di vertice attraverso iniziative e manifestazioni giocate all’aperto, in luogo di grande fascino storico.
– Se si dovesse tornare a giocare ovviamente verrebbe fatto a porte chiuse, qual’è la posizione dei club davanti alla possibilità di giocare magari la finale scudetto senza spettatori?
“Posso dire che se si dovesse giocare tutta la stagione, se avessimo conoscenza di dover affrontare tutta la stagione a porte chiuse non la inizieremmo neanche, chiudiamo tutto. Questo è sicuro perché aldilà dell’aspetto dei ticket c’è un problema legato agli sponsor, i quali operano nell’ambito dello sport perché il marchio deve essere visibile, sia a livello locale, attraverso il pubblico, sia a livello televisivo. Forse per la SuperLega in qualche maniera potremmo anche inventarci qualcosa ma noi abbiamo anche una serie A2, una serie A3 dove la ribalta televisiva è molto inferiore e sarebbe impossibile affrontare questi campionati. Sarebbero due campionati destinati a non partire. Così anche la SuperLega perché pochi sponsor potrebbero affrontare un problema di questo genere.” Poi alla domanda
– Esiste la possibilità che riparta la SuperLega e non gli altri campionati?
“No, penso che ripartiranno tutti e tre insieme. Sono abbastanza ottimista che arrivando a settembre comunque una modalità per poter accedere agli impianti, magari con capienza ridotta, non con tutti gli spettatori dentro, sarà possibile. Abbiamo già fatto un’esperienza del genere i primi di marzo, a Trento, l’ultima partita di campionato. Se questa sarà la strada la pallavolo e lo sport, potranno sopravvivere, a porte chiuse il destino è di non disputare il campionato.”
– Dalle crisi possono nascere delle opportunità, avete pensato, con club e Federazione, a qualche possibile modifica della SuperLega?
“Sicuramente ci stiamo immaginando un kick off della stagione con la SuperCoppa, una SuperCoppa giocata in una situazione che potrebbe essere quella dell’Arena di Verona. L’idea sarebbe quella di fare quest’apertura mediaticamente molto spinta, in quel caso anche senza pubblico perché lo scenario sarebbe già fantastico e spingeremmo molto sul prodotto televisivo, perché è un prodotto che ha una durata di due, tre, quattro giorni che sopporterebbe l’impatto anche senza pubblico. L’idea è di fare un evento di grande fascino. Così come in questo momento stiamo anche ipotizzando nel mese di luglio se non riuscissimo comunque a giocare il campionato a organizzare eventi in questi siti archeologici di grande fascino e di grande interesse dove disputare qualche partita per riallacciare il filo che collega la pallavolo al cittadino, alle istituzioni, al territorio”