Riceviamo dal collega iraniano Rahim Rahimzadeh Asl: “Sei anni fa Velasco ha lasciato lanostra nazionale, la nostra Federazione e il nostro Paese. Il 14 febbraio 2014 la Federazione Iraniana aveva organizzato una festa d’addio per lui. In realtà sono state ore emozionanti per tutti i presenti. E’ stato quello l’ultimo suo incontro di lui con la famiglia del volley iraniano pallavolo dell’Iran, è stata anche una festa di compleanno per lui e l’ultima conferenza stampa con i mass media. A quella festa, Velasco ha dichiarato: “… sicuramente, l’Argentina sarà l’ultima squadra di cui sarò l’allenatore, forse dopo, continuerò il mio lavoro come direttore tecnico. Per quanto riguarda la mia collaborazione con la squadra nazionale iraniana, è meglio parlarne dopo i Giochi olimpici di Rio 2016 “.
Alcuni dirigenti vorrebbero che Velasco tornasse in Iran, i media italiani dicono che non lo farà, qui da noi alcuni addetti ai lavori sono ottimisti che lui possa tornare a lavorare per l’Iran. Il presidente federale iraniano Davarzani sa che Julio oggi è il direttore tecnico nel settore giovanile maschile Federazione Italiana e non ha ancora avanzato una proposta ufficiale, ma a Radio Iran ha dichiarato: “… se Velasco per un periodo limitato potesse venire in Iran da aprile ad agosto del 2021 per aiutarci, saremmo lieti di accoglierlo”.
Perchè questa ipotesi divenga realtà occorre che Julio Velasco ottenenga un congedo formale dalla Federazione Italiana per 4-5 mesi per collaborare nella preparazione della squadra dell’Iranper i Giochi Olimpici di Tokyo.
Speriamo che fermando l’epidemia di coronavirus nel mondo i giochi olimpici si svolgano a tempo debito. Quindi, l’ipotesi che Velasco torni non è sul tavolo della federazione pallavolo iraniana. Ma confesso che Velasco è nei nostri cuori in Iran e deve ricordare che ogni volta che intende venire in Iran, sarà accolto calorosamente non solo dalla famiglia della pallavolo ma anche dalla nostra nazione.
Julio, è ben consapevole di questo fatto. Io nel caso andrò con molte altre persone all’aeroporto per accoglierlo e salutarlo”.
Foto di Siamak Ebrahimi