Site icon iVolley Magazine

Pallavolo B1 femminile – Cecilia Nicolini saluta: “Ad Offanengo ho vissuto gli anni della maturità da atleta”

Il Volley Offanengo 2011 saluta Cecilia Nicolini, palleggiatrice classe 1994 di Codogno (Lodi) che nelle ultime due stagioni ha indossato la maglia della Chromavis Abo nel campionato di B1 femminile. Arrivata nell’estate 2018, Cecilia ha subito ricoperto i gradi di vicecapitano della squadra, risultando protagonista nel cammino che ha portato Offanengo a sfiorare l’A2, arrendendosi solamente alla finale play off contro Montale. Analogo discorso nell’ultima stagione, chiusa forzatamente in anticipo a causa del Coronavirus e dove la Chromavis Abo si trovava in testa al girone B al momento della sospensione.
IL SALUTO DI CECILIA – “A Offanengo ho vissuto due anni belli ma intensi. Due stagioni fa abbiamo avuto un inizio disastroso poi abbiamo saputo rimontare arrivando ai play off, fermandoci solamente in finale: un percorso bellissimo, con emozioni immense. Anche quest’anno abbiamo iniziato un po’ a rilento, ma siamo arrivati a febbraio con il primo posto in classifica e una Final four di Coppa Italia da giocare: stavamo costruendo un qualcosa di bellissimo. Mi porto tante emozioni nel cuore e tutti, società, staff tecnico e compagne, mi hanno aiutato a guadagnarmi questo salto di categoria, seppur con un’altra maglia”. Quindi aggiunge. “Saluto una società a cui sono molto affezionata, a partire dal presidente Pasquale Zaniboni e dal ds Stefano Condina: Offanengo mi ha permesso in questi anni di lavorare da professionista. Ho avuto anche uno staff tecnico di assoluto livello, in primis con gli allenatori Dino Guadalupi e Guido Marangi si è costruito un rapporto che va ben oltre il discorso lavorativo. Ringrazio anche il pubblico, anche questo un ambiente molto positivo, a volte critico, ma fa parte del gioco e che comunque mi ha spronato a far sempre meglio. Le mie compagne di squadra le ho sentite prima e le ho ringraziate anche tutte privatamente: a ognuna di loro auguro ogni bene. A Offanengo ho vissuto gli anni della maturità da atleta e in un biennio ho potuto lavorare prendendo consapevolezza e individuando la rotta tecnica sulle cose che ci sono ancora da migliorare in me”.

Foto di Luca Pietro Santi

Exit mobile version