Pallavolo Lutto – Walter Rapetti ci ha lasciati: il ricordo di Carlo Gobbi

(Carlo Gobbi per dal15al25.gazzetta.it) Walter Rapetti ci ha lasciati. Nel notte di venerdì. Sdraiato sul divano di casa, afflitto da dolori alla schiena, si è accasciato. Probabilmente colpito da infarto. O forse una rottura improvvisa dell’aorta. Marilena, la moglie, ha cercato invano di soccorrerlo. Aveva 72 anni, era del 1948, lascia due figli, Claudio e Marco, il terzo, Fabio, il più piccolo, era scomparso alcuni anni fa. Rapetti, per tutti Walterone per la stazza fisica imponente, è stato un vero pioniere della pallavolo milanese. Anche se il suo primo sport, che l’aveva tanto appassionato, fu la pallanuoto. Amante dell’acqua e degli sport natatori, l’aveva iniziata giovanissimo nelle file della Canottieri Olona in serie C e B. Aveva tentato anche con il rugby, nel Chicken. Ma dopo pochi allenamenti..”tanta fatica per prendere in mano il pallone e subito tutti addosso a cercare di portartelo via…”, aveva lasciato perdere. Si era accostato poi alla pallavolo frequentando il liceo scientifico Volta in via Boscovich. “Un gioco più semplice; ricevi, alzi, schiacci, tutto facile, uno-due-bum”. Da giocatore, palleggiatore nel CSI Milano in serie C poi in B. In quel gruppo, gli amici Primo Ghigi, Vittorio Contini, Nino Di Fronzo, Nel 1974, sciolta la società, emigrò a Vigevano, società di serie D guidata dal prof. Castorina, trainandosi dietro un gruppo di giocatori promettenti: Emilio Bombardieri, Claudio Benenti, Bruno Colombo, Paolo Avallone, Lucio Fusaro. La squadra scalò le classifiche raggiungendo nel 1976 la serie A. Il gruppo entrò a far parte dell’Istituto Gonzaga di via Vitruvio. Guidata da Rapetti, diplomato all’Isef e insegnante all’Università Statale, con Gianni Ferrauto presidente, la squadra ha disputato numerosi campionati in prima serie. Il nucleo di giocatori si allargò richiamando nelle sue file giovani elementi provenienti da varie scuole cittadine, tra cui il Vittorio Veneto, Qualche nome: Luca Ferrauto, Oliviero e Bruno Cimaz, Valerio Dall’Ara, Brambilla. Claudio Galli, Piero Rimoldi, Alberto Faverio. Walterone, grande trascinatore di uomini, concludeva spesso gli allenamenti pilotando il gruppo al ristorante “Da Berto”, in via Inama 17. In pratica la sede distaccata del Gonzaga pallavolo. Serate che si concludevano invariabilmente a notte alta. Berto alle due di notte lasciava le chiavi a Rapetti o a Paolo Buongiorno, il suo vice, e se ne andava a dormire. Impensabile oggi, ma a quei tempi, la pallavolo era un pretesto per stare fra amici, a fare sport e bisboccia, parlando di sport.
Lasciato il Gonzaga, dove approdarono successivamente Nino Cuco, l’argentino Edelstein, Andrea Nannini con il colosso polacco Stolem Ambroziak in campo, Rapetti ha proseguito il suo cammino sottorete. A Vimercate nella Dipo, poi in altre società nel vasto hinterland milanese, trascinato dalla passione condita dal suo divertente sottile humour all’inglese. Ancora in questa ultima stagione, non conclusa per l’epidemia, allenava un settore giovanile. Lascia un vuoto enorme nei tanti amici e nei giocatori passati sotto le sue cure in 50 anni di pallavolo giocata. Mai il Comune di Milano si è ricordato del professor Rapetti. A chi meglio di lui assegnare un Ambrogino d’oro? Sveglia, sindaco Sala! Addio Walterone. E’ stato bello conoscerti e frequentarti. Quando la pallavolo era fatta anzitutto di amicizia vera…