Ieri l’annuncio ufficiale del suo trasferimento a Milano. Yuki Ishikawa non è più il ragazzino arrivato a Modena qualche hanno fa, è maturato come giocatore e come uomo. Raggiunto nella sua Okazaki da Gian Luca Pasini per La Gazzetta dello Sport ha affrontato diversi problemi: l’importanza delle Olimpiadi per il Giappone, i problemi che il Covid-19 ha portato anche nel Paese del Sol Levante, la ripresa dell’attività della nazionale nipponica e logicamente delle sue attese nella prossima avventura italiana a Milano.
OLIMPIADI – “Non sono preoccupato tanto per me, che spero di avere ancora 10 anni di carriera: la mia vita non finisce con l’Olimpiade. Ma per il mio Paese sì. Se i Giochi di Tokyo non si potessero svolgere nel 2021 sarebbe davvero un brutto colpo per tutto il Giappone, che su questo evento ha puntato tantissimo negli ultimi anni”.
MILANO – “Milano è una grande città e questo è un grande club. Credo di essere migliorato giocando in Superlega e spero di farlo ancora. E che la prossima annata alla Powervolley possa essere la migliore di quelle che ho giocato fino ad oggi”
COVID-19 – “Il Covid qui? Nella mia città (Okazaki, ndr) siamo a contagi zero, mentre a Tokyo ce ne sono qualche decina (ieri l’altro 12, ad esempio). Per cui un po’ di preoccupazione c’è, anche se onestamente la vita è ripresa abbastanza normalmente. Qualche settimana fa era impressionante vedere le strade senza nessuno in giro, nessuno nella metro. Ora tutto è tornato quasi normale.
NAZIONALE – “Si sta organizzando anche l’attività della Nazionale. Aspettiamo il programma definitivo: ma il raduno comincerà il primo luglio a Tokyo. Non abbiamo ancora tutti i dettagli, ma faremo almeno un mese di lavoro assieme. Penso ci vedremo a Milano verso fine luglio o a inizio agosto, quando inizierò una nuova stagione nel campionato più importante del mondo. E ancora una volta spero di avere tanti tifosi del mio Paese a vedermi giocare a Milano…”.