Pallavolo nei giorni del Coronavirus – Lettera aperta della Consulta dei Presidenti regionali sull’utilizzo delle palestre e degli impianti scolastici
Nei giorni scorsi è stato inviato ai vertici della Fipav un documento da parte della Consulta dei Presidenti Regionali con la volontà di essere partecipi e attivi nella difficilissima problematica che sta affrontando la Federazione sulla questione “utilizzo delle palestre e degli impianti scolastici a partire dal prossimo settembre”.
Ecco il testo inviato:
“Attraverso questa lettera aperta la Consulta Nazionale dei Presidenti Regionali della Federazione Italiana Pallavolo, desidera esprimere in stretta sintonia con quanto già trasmesso dalla Federazione stessa e dai suoi massimi vertici, la viva e profonda preoccupazione sull’eventualità di un non possibile utilizzo delle palestre scolastiche in occasione dell’avvio del nuovo anno.
Per la pallavolo, che è lo sport indoor più praticato in Italia, la scuola è sempre stata la propria casa ed è proprio dalle sue palestre che si sono gettate le basi per un movimento che non ha uguali nel nostro Paese.
Noi Presidenti siamo convinti che l’emergenza Covid e le future disposizioni per la ripartenza in sicurezza del mondo della scuola, assolutamente prioritarie, terranno comunque in dovuto conto la fondamentale opera dell’attività motoria e dell’attività sportiva dei nostri ragazzi.
Dalla Valle D’Aosta alla Sicilia senza le palestre scolastiche centinaia di migliaia di giovani non potranno svolgere un’attività sportiva che precisiamo è monitorata annualmente attraverso degli approfonditi esami medici che ne attestano l’idoneità allo svolgimento.
Siamo certi che la nostra Federazione continuerà a farsi portavoce delle innumerevoli richieste provenienti da tutta la periferia volte ad avere delle precise garanzie sull’utilizzo degli impianti scolastici a partire da settembre.
Il mondo della pallavolo, ma ci sentiamo di dire non solo il mondo della pallavolo, si aspetta quindi la dovuta considerazione da tutte le componenti chiamate a decidere il futuro della nostra scuola e dei nostri giovani, atleti o meno”.