(Carlo Lisi per Corriere dello sport) Più che un mercato è stata una vera e propria rivoluzione per i reparti d’attacco dei club di Superlega soprattutto per quel che riguarda il ruolo di opposto, ma anche tra gli altri attaccanti laterali. Difficile indicare una sola motivazione di tanti cambiamenti. Sicuramente in tante squadre c’è la ferma volontà di migliorare e crescere. Molti campioni erano in scadenza di contratto (la stagione 2019-20 avrebbe dovuto chiudere il quadriennio olimpico) e per tempo hanno scelto una nuova collocazione di alto livello. La pandemia e le successive problematiche finanziarie hanno spinto alcune formazioni ad un ridimensionamento. Per alcuni versi stupisce che nel lungo elenco delle novità sono davvero pochi i giovani destinati a recitare da titolari e protagonisti nel nostro campionato di vertice: tra gli italiani Daniele Lavia, che dovrebbe avere garantita una maglia da titolare a Modena; un paio a Monza, il turco Adis Lagumdzija e il bielorusso Vlad Davyskiba.
La cosa che salta più agli occhi è che ben 8 squadre su 12 anno cambiato il loro attaccante principe. Forse logicamente non le due principali pretendenti al titolo, Civitanova e Perugia, che si sono spartite gli unici due trofei nazionali assegnati nella stagione non terminata. I campioni del mondo hanno confermato la loro fiducia al lussemburghese Kamil Rychlicki affiacandogli l’esperto ceco Hadrava. Gli umbri Aleksandar Atanasijevic, a cui hanno messo alle spalle il canadese Vernon-Evans rilevato da Ravenna dove è esploso; parlando della Sir n si deve tralasciare la realtà tecnica di una squadra che annovera nelle sue file un certo Wilfredo Leon, che gioca schiacciatore, ma attacca grand parte dei palloni della squadra.
Hanno scelto di non cambiare Verona che sta facendo di tutto per tenersi stretto il francese Stephan Boyer e Vibo Valentia, che ha confermato il brasiliano Abaubacar.
Sono partiti tre pezzi da novanta a livello mondiale del ruolo: il capitano azzurro Ivan Zaytsev, che dopo la nota vicenda ha scelto di emigrare almeno per un anno in Russia; lo statunitense Matt Anderson che Modena utilizzava in banda, ma che inseguirà l’oro olimpico come posto 2 con gli Stati Uniti e l’ultimo Mvp del Mondiale il polacco Bartosz Kurek, che ancora non ha annunciato la sua nuova maglia.
Il trasferimento più eclatante è stato certamente quello di Nimir Abdel Aziz da Milano a Trento (dove arriverà anche l’altro fuoriclasse il campione di Rio Lucarelli), un ingaggio che fa capire che la società di Diego Mosna vuole tornare a primeggiare. Nel capoluogo lombardo per sostituire l’olandese è arrivato la rivelazione transalpina Patry, che avrà come “scudiero” il giapponese Ishikawa stella ormai luminosa della pallavolo asiatica. A Modena ci dovrebbe essere il clamoroso ritorno di Luca Vettori, che in gialloblu in passato ha vissuto le stagioni più importanti della sua carriera. Le ambizioni di Piacenza passano per la potenza di Grozer, che sarà affiancato da ben tre martelli di livello internazionale: Russell, Clevenot e l’azzurro Antonov. La rinnovata Cisterna ha riportato in Italia Giulio Sabbi (lui il lockdown lo ha vissuto anche in Cina), che con i suoi attacchi e le sue battute cercherà di spingere i pontini insieme a Randazzo, Tillie e Cavuto verso i play off tricolori. La Pallavolo Padova, che ha salutato il cubano Hernandez si affida allo sloveno Stern, vice campione d’Europa con la sua Slovenia e già conosciuto in Italia per le buone stagioni giocate a Verona e Cisterna. Il Vero Volley Monza crede molto nel già citato giovane Lagumdzjia; Ravenna cercherà di far esplodere sulla diagonale del regista due talenti di casa nostra: Giulio Pinali e il baby Tommaso Stefani. L’ultima segnalazione la vogliamo fare su Civitanova, che sarà una stagione di più a trazione cubana, anzi ancora di più a trazione cubana, perché come martello è arrivato un giovane talento dei Caraibi, che per gli addetti ai lavori è destinato a far parlare di sé.
Foto di Michele Benda