Dario Carelli (classe 1989 194cm), opposto di Bitonto, era arrivato nella scorsa stagione dalla Serie B senza aver mai calcato campi di serie A. Era un punto interrogativo Dario. Un atleta che avrebbe dovuto agire all’ombra del talentuoso e giovane opposto tedesco Marks. Tuttavia, agli aggettivi talentuoso e giovane, quando si parla di Marks, bisogna aggiungere anche fragile e sfortunato. Quella che doveva essere la punta di diamante tedesca della Sieco è costretta infatti, per il secondo anno consecutivo, ad un lungo stop per problemi alla schiena. Ecco quindi che il sogno di un ragazzone che ha dedicato la sua vita al volley si avvera e a trent’anni Dario Carelli fa il suo esordio in Serie A2. Sono subito scintille per Dario che con il suo insidioso mancino esplode colpi micidiali che vanno a segno e affondano squadre farcite di atleti di categorie superiore. In breve tempo, Carelli si trasforma da punto interrogativo a vero e proprio faro della Sieco. Ma Dario non è il primo della famiglia Carelli ad aver calcato i campi della Serie A. Prima di lui, lo aveva fatto suo padre Michele che ha disputato molti campionati di Serie A e che può vantarsi di essere il primo giocatore di origini pugliesi ad essere stato convocato nella nazinale azzurra.
“La scorsa stagione è stata davvero esaltane. Abbiamo giocato molto bene dando filo da torcere anche a sestetti sulla carta più attrezzati di noi. Poi c’è stata quella brutta faccenda del CoVid che ha bloccato tutto e, di fatto, anche la nostra stagione. Non ho avuto la minima esitazione a dire di si alla Sieco. È proprio grazie all’impavida se ho potuto esordire in serie A, giocando tanto e togliendomi molte soddisfazioni. Quest’anno la stagione sarà un po’ anomala ma tutti noi non vediamo l’ora di tornare a calcare i campi. La squadra allestita è di buon livello e potremo di certo dire la nostra anche questa volta. Non vedo l’ora di riabbracciare tutti, vecchi e nuovi compagni e mettermi da subito a lavoro”.