Un vero e proprio blitz porta tra le fila delle Pantere di Cutrufiano la centrale Sara Menghi. I matrimoni si fanno in due ed è giusto quindi sottolineare il grande entusiasmo con cui il nuovo arrivo ha abbracciato il nostro progetto sportivo. A Carratù viene consegnata una delle coppie centrali più forti ed assortite in assoluto per la categoria, per esperienza, tecnica, strapotere fisico. I tifosi avranno certamente da divertirsi nel vedere all’opera insieme Menghi e Caneva.
“Scegliere di giocare in Salento è per me una sfida davvero entusiasmante. – ha detto la nuova arrivata – Trovo il progetto sportivo molto interessante, soprattutto di prospettiva visto l’ottimo lavoro che si fa sul settore giovanile. Il mio personale obiettivo è quello di fare il meglio, mettendomi a disposizione di squadra e mister. Gli arrivi sinora annunciati parlano di giocatrici perfette per la categoria, ci divertiremo sicuramente. E poi arrivo in una terra fantastica per cultura, bellezza e tradizioni. Non vedo l’ora di conoscere l’ambiente e scoprire il sostegno dei fantastici tifosi, la cui fama è davvero tanta”.
Sara Menghi (classe 1983 183cm) nasce a Mantova ma si trasferisce presto a Roma, città dove cresce pallavolisticamente partendo nelle fila della Piva Pallavolo e nel Volley Club Frascati. Nella stagione 2003/04 la promozione conquistata sul campo e l’esordio in serie A2 con la Fornarina Civitanova Marche. L’anno seguente arriva la Coppa Italia, primo titolo della carriera. Dopo una parentesi romana (Lamaro Appalti Roma), il ritorno in terra marchigiana alla De Mitri Urbino. L’esordio in massima serie avviene nel 2009/10 con la maglia della Florens Castellana Grotte, seguita dall’esperienza alla Savino del Bene (2014/15) e da tre annate in un campionato straniero in Francia. Con i colori del Saint Raphael, Sara conquista Campionato di Francia (2016) e Supercoppa (2017). Rientra in Italia in A2 con la Conad Olimpia Teodora Ravenna per poi tornare a giocare in A1 con la Bosca San Bernardo Cuneo l’ultimo torneo con la Bartoccini Perugia.
Foto di Maurizio Lollini