La nuova stagione dell’Imoco Conegliano ha preso il via. Miriam Sylla in una intervista rilasciata a Mirco Cavallin per la Tribuna di Treviso ha affrontato molti aspetti di questo periodo difficile
QUARANTENA – “Come ho detto già altre volte, questi mesi non sono stati particolarmente fastidiosi per me: la cosa che mi preoccupava di più era la gente che moriva per il virus o stava male, come è successo specialmente a Bergamo. Personalmente, stando in casa tanto tempo, ho imparato a piacermi di più, andare d’accordo con me stessa e convivere con quello che sono: non è una cosa semplice apprezzarsi per quello che si è e piacersi. Credo di aver sfruttato bene questa quarantena; ne sono convinta anche adesso che ne siamo fuori. Invece di maledire il mondo e lamentarmi ho affrontato la situazione per quella che era”
NUOVE COMPAGNE – “Sarah Fahr la conoscevo già dalla nazionale; altre le avevamo già incrociate in qualche partita, qualcuna andata bene, qualcuna male (sorride, riferendosi alle gare di Champions contro Nantes e Schwerin, OES), ma adesso siamo tutte dalla stessa parte. Diamo loro anche indicazioni pratiche, le portiamo a mangiare cose inusuali per vedere la reazione; il nostro obiettivo è integrarle al più presto e penso lo stiano apprezzando. E’ un po’ come succede nella vita, a scuola, quando c’è una persona nuo va, magari più timida e cerchi di coinvolgerlo”
INIZIO SOFT – “Dopo tantissimo tempo senza giocare, ce lo siamo anche dette, è come se stessimo facendo una riabilitazione alla pallavolo. Sicuramente non stiamo facendo le cose che piacciono a me, saltare, schiacciare e ricevere, ma per il momento non è difficile. Mi pare che questa ripresa la stiamo affrontando tutte bene, con lo spirito giusto”
OLIMPIADI – “Meglio così, perché avremo modo di prepararci bene. Giocatrici di altre nazionali (Serbia, Cina, Turchia) sono già al lavoro da tempo, a differenza di noi. Se Dio vuole, l’anno prossimo ci saremo”.
Foto da instagram.com/miriamsylla/
