Il nuovo tecnico dell’Igor Novara, Stefano Lavarini, ha rilasciato una intervista in esclusiva ad Attilio Mercalli del Corriere di Novara, in cui ha affrontato diversi temi del suo impatto con il lavoro nel club piemontese. Eccone alcuni passaggi.
TORNARE A LAVORARE – “La prima sensazione generale è quella che tutti avevamo voglia di tornare a lavorare, perché facciamo un lavoro che ci piace e il fatto di star tanto tempo lontani dal campo era sicuramente una cosa insopportabile. E questa è stata una cosa palpabile sin dai primi momenti”.
LE NOVITA’ – “A questo si aggiungono delle emozioni ulteriori perché c’è tanta novità, siamo tanti in un posto nuovo. Per le atlete c’è il fatto di avere compagne nuove e di conseguenza c’è la voglia, essendo in una società importante, di costruire qualche cosa di grande…”
SUPERCOPPA – “Le date di inizio del campionato siano abbastanza certe settimana più settimana meno e quindi la preparazione l’abbiamo calibrata più verso quel periodo e non sulla Supercoppa che appare un po’ più ballerina, sia come data sia come modalità di svolgimento. Dico che in una stagione così complicata… doversi preoccupare di una competizione che fino ad ora non si sa che format avrà, è un po’ relativo anche se poi tutti cercheranno di giocarla al meglio possibile con delle motivazioni che andranno dall’essere utilizzata per competere, per vincerla certamente, ma anche e soprattutto per prepararsi all’inizio del campionato”.
STRANIERE E VISTI “Per questo problema noi siamo abbastanza fortunati perché ci manca solo una giocatrice (Washington ndr) ma non credo che l’arrivo ritardato delle atlete di altre squadre peserà molto. Certo, se la situazione non migliorerà, ci saranno delle difficoltà ma non è una novità che le giocatrici straniere possano arrivare a ridosso dell’inizio del campionato perché è sempre stato così per via degli impegni delle nazionali. Il problema piuttosto sta nel fatto di come arriveranno, in che condizioni fisiche saranno e sul che cosa hanno fatto fino a quel momento perché se saranno reduci da stage con le rispettive nazionali è un conto, ma se arriveranno da uno stop assoluto per i club diventerà un problema, soprattutto a livello di incolumità fisica. Per quel che ci riguarda Washington è in ritiro e lavora con la nazionale, siamo praticamente giornalmente in contatto e quindi siamo tranquilli che quando si unirà alla squadra i problemi saranno solo di inserimento”
FASCE CHAMPIONS – “A livello europeo il fatto di detenere un titolo non ha mai dato garanzie, pertanto prendo in maniera oggettiva la situazione. Valutando il livello della competizione mi dà l’impressione che si tratti quest’anno di una manifestazione di livello particolarmente alto e quindi particolarmente difficile. Il mio pensiero in questo momento è che la cosa peggiore che ci potrà succedere è che avremo davanti un cammino molto duro… la Champions è una delle motivazioni più grandi della nostra stagione e il fatto che possa essere dura aggiunge ancora più valore a quelli che saranno i nostri sforzi per far bene”.