Intervistato da Diego De Ponti per Tuttosport, il ct azzurro Gianlorenzo Blengini, analizza la situazione alla vigilia della ripresa dopo la pandemia, con uno sguardo attento ai Giochi di Tokyo: analisi, considerazioni, programmi il tecnico torinese esprime tutta la sua grande voglia di tornare al lavoro nel modo più normale possibile
PREPARAZIONE – “Alle Olimpiadi arriveremo con un gruppo di big che per la prima volta, avrà potuto fare una preparazione completa. In passato i migliori erano costretti, dai calendari compressi, a fare solo gestione. E prima dei Giochi ne beneficerà il campionato che sarà ancora più qualitativo”.
ADATTATI – “Il lavoro non si è mai fermato per quello che era possibile fare. Ci siamo adattati alle circostanze evitando collegiali che avrebbero comportato tanti rischi, complessità e responsabilità importanti. Abbiamo lavorato a distanza con tutti i ragazzi di interesse nazionale accompagnandoli fino alla presa in carico dei loro rispettivi club. Grazie alla lungimiranza delle società la preparazione è ripresa molto presto, dagli inizi di luglio. E’ stato un investimento importante. Abbiamo poi seguito Zaytsev e Nelli fino a quando si sono uniti alle loro nuove squadre in Russia Ora dobbiamo far ripartire quel lavoro di contatti e confronto, con le società e con i preparatori, che è indispensabile per preparare un appuntamento così importante”.
NIENTE STAGE – “Non possiamo. Il nostro campionato è tra i più qualitativi ma è anche tanto compresso per l’intasamento dei calendari. Non ci sono spazi”.
NUOVA STAGIONE – “Io sono fiducioso. In questa situazione negativa si sono create le condizioni per ripartire dopo un lavoro di preparazione progressiva come da molto tempo non era più possibile. Sarà un campionato molto competitivo e anche la qualità crescerà, confermando íl carattere molto formativo del nostro campionato. Sarebbe stato diverso se ci fosse stata fretta di ricominciare, come è avvenuto nel calcio. ll nostro movimento ha avuto la possibilità di pianificare una progressività ideale. Questo ci tutelerà rispetto agli infortuni e darà agli atleti la possibilità di raggiungere la condizione ottimale. Per la prima volta giocatori come Juantorena, Zaytsev, Giannelli e Colaci potranno arrivare all’appuntamento decisivo della stagione forti di questa preparazione”. SUPERCOPPA – “Sono convinto che assisteremo ad una Supercoppa di livello più alto rispetto gli altri anni. Da sempre si gioca questa manifestazione quando le squadre si sono appena ritrovate: c’é stanchezza, manca l’intesa. Ora invece vedremo squadre più attrezzate e lo spettacolo sarà migliore”.
PUBBLICO – “Giocare senza pubblico non è la stessa cosa. Resta solo il gesto tecnico ma senza i tifosi e la loro spinta anche l’agonismo e lo spettacolo ne risentono. Noi vediamo ancora tante incongruenze, anche se è evidente che le situazioni sono molto complesse. Però si va in spiaggia e non si può entrare in uno stadio. Aspettiamo che si trovino delle soluzioni per superare questo stallo… Olimpiadi senza pubblico? Non ci voglio neanche pensare. L’Olimpiade è un momento di sport, di gioco, di festa che senza la sua cornice sarebbe snaturata Ci sarà un summit a novembre per definire il prima possibile come fare e sono fiducioso”.
GIOVANI – “Ho sempre lavorato per favorire l’approdo in Nazionale di chi sta facendo bene. Penso all’esperienza fatta da Russo e da Lavia. Più volte ho detto che Michieletto era già nella lista e non ha potuto esordire solo per il blocco dell’attività. Ma non sono i soli. Questo sarà un anno importante per loro e tutto dipenderà dalla voglia che avranno di sgomitare per prendersi un posto da titolare nei club. Le porte sono aperte”