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Pallavolo SuperCoppa maschile – Un sogno svanisce la finale non si giocherà nell’Arena di Verona: ecco perchè

Mentre Trento e Civitanova stavano dando vita alla prima grande splendida partita della stagione della rinascita, la Lega Pallavolo con il comunicato che potete leggere in calce annunciava che la finale della SuperCoppa maschile non si giocherà nell’Arena di Verona, troppo alto il rischio che l’umidità condizionasse lo spettacolo, o peggio ancora che creasse dei problemi fisici ai protagonisti.
“La Finale della Del Monte® Supercoppa, in programma venerdì 25 settembre, non si disputerà all’Arena di Verona. La scelta sofferta della Lega Pallavolo Serie A di rinunciare a disputare la Finale in una sede all’aperto, in uno dei più bei monumenti del mondo, è dettata da ragioni di sicurezza per gli atleti. Nonostante l’ulteriore attivazione di contatti ed approfondimenti tecnici con molte aziende specializzate e le consultazioni su diversi sistemi di riscaldamento del campo di gioco tenutosi conto di quanto recentemente accaduto a Vicenza in occasione della Supercoppa del volley femminile, nessuno è stato in grado di assicurare che in caso di umidità serale il campo sarebbe stato in condizioni tali da mantenere l’aderenza necessaria per fare giocare in sicurezza le star del campionato garantendone l’incolumità.
“Giocare all’Arena di Verona era il nostro sogno – conferma il presidente della Lega Pallavolo, Massimo Righi – e l’organizzazione era già ovviamente in fase avanzata, anche grazie alla disponibilità ed al sostegno che abbiamo costantemente ricevuto dalle Autorità amministrative locali e regionali, in primo luogo dal Sindaco della città di Verona, da Arena di Verona Srl, dal comitato territoriale FIPAV veronese e dal club di Verona, ai quali rivolgo il nostro più sentito ringraziamento. Purtroppo nessuno, dopo quanto recentemente accaduto a Vicenza, ci garantisce più la messa in sicurezza del campo e, dovendo tutelare prima di ogni cosa la salute degli atleti e conseguentemente il patrimonio dei nostri club, non abbiamo purtroppo altra scelta che rinunciare a questa grande opportunità. È un’assunzione di responsabilità alla quale non ci siamo potuti sottrarre”.

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