(Carlo Lisi per iVolleymagazine.it) Era un Lorenzo Bernardi sereno, sicuro, tranquillo quello che si è presentato questa mattina nella conferenza stampa di presentazione del suo nuovo incarico di allenatore della Gas Sales Bluenergy Piacenza. E per prima cosa, ha voluto inviare un saluto affettuoso a chi lo ha preceduto, ad Andrea Gardini compagno di tante battaglie ed amico di lunga data. Poi, con accanto la Presidente del club Curti, dopo gli interventi di dirigenti e sponsor ha parlato della squadra, di come intende affrontare il futuro che parte tra 48 ore a Ravenna e poi proseguirà con la sfida interna al PalaBanca contro la sua ex-Perugia.
FUTURO IMMEDIATO – “Dobbiamo essere molto bravi ad immaginarci il futuro e come vogliamo che sia. Quindi allenarci e lavorare tutti i giorni per far si che si realizzi. Poi dopo sarà il campo a dare le risposte. Il campo nel mondo dello sport è l’unico giudice e il verdetto finale lo si vede lì. Dobbiamo solamente pensare a guardare avanti. So che i giocatori arrivano da un momento difficile. Ieri ho avuto la possibilità di incontrarli, di fare il primo allenamento e fare le prime “quattro chiacchiere”. Ho percepito un po’ di smarrimento, un po’ di difficoltà: dobbiamo essere bravi tutti a metterci a disposizione, io per primo come allenatore, dei giocatori perché possano dare il meglio di sé stessi. Ci vorrà un po’ di pazienza senza arrivare a prendere gli antidepressivi e quindi andare avanti”.
LA SQUADRA – “Ci sono da fare delle scelte mirate in che cosa migliorare, per poter raggiungere i risultati positivi. Due cose che devono correre parallelamente l’aspetto emozionale dei singoli per poi farlo confluire negli aspetti di squadra e poi delle basi tecniche che andranno allenate e perfezionate. Questi sono giocatori importanti che hanno caratteristiche tecniche importanti, che hanno fatto grandi esperienze: Russell con gli Stati Uniti da Clevenot con la Francia e in SuperLega, per passare poi passare a Grozer a Hierrezuelo, a Candellaro e tutti gli altri. E’ chiaro che ci sono tante cose che dobbiamo andare a migliorare ed allenare per portarle ad un livello più alto possibile. Quello che deve essere l’obiettivo quotidiano, come ho già detto agli atleti, è essere migliori di noi stessi, pensare quel che possiamo fare di meglio per portare un valore aggiunto alla squadra”.
DA DOVE COMINCIARE – “Una cosa che ho nella testa di cambiare è il risultato delle partite che sono state giocate. O quanto meno di provarci. Cambiamenti nell’immediato non ci saranno e se ci saranno non saranno derivati da una situazione precedente, ma dalle evoluzioni che si verranno a creare. Io sono venuto senza preconcetti, non ho mai pensato che le cose vanno cambiate, ma che vanno migliorate. Io vi chiedo una cortesia per tutto mettete una pressione a me e non hai giocatori”
LA SFIDA – “La carta non gioca, quello che succede nella preseason non conta niente in campionato: quello che conta sono i fatti. Io ho accettato questa grande sfida, perché credo ciecamente in questi giocatori qua e credo che possiamo fare delle grandi cose. Noi dobbiamo essere molto focalizzati non su un piazzamento, su quello che possiamo fare noi, non su quello che possono fare gli altri. Noi dobbiamo occuparci di quello che succede nella nostra metà campo, poi quello che succede dall’altra parte cercheremo di saperne il più possibile. Però non è che pensiamo che dobbiamo sapere tutto degli altri e non sapere fare le nostre cose”.