Protagonista nella vittoria, inattesa ma meritata di Vibo Valentia a Milano, Davide Saitta, che nei giorni scorsi è divenuto nuovamente papà ed alla sua famiglia ha dedicato la prestazione e il successo nell’intervista con Pierfrancesco Catucci per la Gazzetta dello sport.
DEDICA AFETTUOSA – “Dedico questa vittoria a loro e alla piccola Noemi. La mia famiglia è la mia forza e anche tutta la squadra ci teneva tanto a farmi questo regalo”.
PARTITA PER PARTITA – “Questo è un campionato tostissimo, in cui è davvero difficile dire oggi chi potrebbe retrocedere. Noi dobbiamo giocare ogni partita al massimo perché tutti possono fare punti con tutti e ci sarà da sudare fino alla fine”.
QUANTO VALE – “Avevamo espresso già del buon gioco contro Perugia e Modena, ma non eravamo riusciti a concretizzare. Questa vittoria ci restituisce il meritato frutto del nostro lavoro”.
ORA PADOVA – “Andiamo li con la consapevolezza di trovare una squadra che fa dell’umiltà e dell’unità la propria forza e noi dovremo provare a sfidarli in quel campo. Sarà un’altra battaglia, ma questo non ci spaventa”.
DUE MURI COME REGALO – “Non so nemmeno io come ho fatto quei due muri su Ishikawa. Con Cester scherzavamo sul fatto che non fossimo ancora riusciti a ribaltare un risultato negativo. Invece questa volta abbiamo infilato 5 punti di fila e l’abbiamo portata dalla nostra parte… Forse anche il Signore voleva farmi un regalo per la nascita di Giuseppe. E quando è così, è davvero impossibile perdere”.
CONTANO I DETTAGLI – “Non mi stancherò mai di ripeterlo, la Superlega non è come la Serie A di calcio in cui ci sono 20 squadre e i valori sono più definiti. Qui siamo dodici, tutti i giocatori migliori sono nel nostro campionato. Non ci sono squadre scarse e i risultati di Verona che vince a Trento, Ravenna che prende un punto con Civitanova lo dimostrano. Ogni squadra ha la sua chimica e poi sono i dettagli a fare la differenza”.
OBBIETTIVO SALVEZZA – “Non mi strapperete mai dalla bocca altro: Vibo si deve salvare e deve cercare di farlo il prima possibile”.
Foto di Michele Benda