Pallavolo A1 femminile – Bonelli (Mvp) cresce e Busto vince in casa di Brescia

Ancora senza Poulter, Piccinini e Stevanovic che, nonostante la negatività del tampone di controllo, sono alle prese con una lunga trafila di esami che consentiranno un progressivo e graduale rientro in palestra, la Unet e-work Busto Arsizio vince per 3-1 al Pala George di Montichiari contro la Banca Valsabbina Millenium Brescia al termine di un incontro equilibrato valido come recupero della 5a giornata. Sostenuta da 5 Amici delle Farfalle la UYBA ha lottato ed avuto la meglio su un avversario carico e voglioso di successo, conquistando così 3 importanti punti in classifica e regalando un sorriso al tecnico Marco Fenoglio, ancora in isolamento (domani tampone di controllo), che nel pomeriggio aveva caricato la squadra con il suo discorso prepartita dalla finestra del suo appartamento (la foto di questo curioso momento sta già facendo il giro del web).
Bene per le farfalle Asia Bonelli (MVP) che, nonostante uno spavento durante il secondo set quando ha dovuto abbandonare per qualche minuto il campo per una botta alla spalla, ha guidato con personalità la squadra.
Per la squadra guidata da Musso da segnalare le prove in attacco di Mingardi (23 punti col 41%), Escamilla (in campo dall’inizio, 16 col 50%) e Gennari (14 col 42%), la crescita di Olivotto (9 con 4 muri al pari di Herrera Blanco), la super prova difensiva di Leonardi. Esordio nel secondo set per la palleggiatrice Galletti. Per Brescia le ex Angelina (14) e Berti (12 con 4 muri) le migliori.
BANCA VALSABBINA MILLENIUM BRESCIA–UNET E-WORK BUSTO ARSIZIO 1-3 (22-25 25-23 16-25 21-25)
BANCA VALSABBINA MILLENIUM BRESCIA: Jasper 14, Veglia 6, Decortes 6, Angelina 14, Berti 12, Bechis 1, Parlangeli (L), Nicoletti 8, Botezat 2, Cvetnic 2, Pericati, Bridi. Non entrate: Biganzoli, Sala. All. Mazzola.
UNET E-WORK BUSTO ARSIZIO: Gennari 14, Olivotto 9, Mingardi 23, Escamilla 16, Herrera Blanco 6, Bonelli, Leonardi (L), Galletti. Non entrate: Bulovic, Cucco, Gray. All. Fenoglio.
ARBITRI: Boris e Armandola.

Foto di Roberto Muliere