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Pallavolo nei giorni del Coronavirus – Massimo Righi: “Bolla non praticabile, raggruppamenti sono più possibili”

Nella sesta puntata di ‘Afterhours, la SuperLega di notte’, trasmissione web della Lega Volley, – come riporta il Resto del Carlino ed.Modena – Righi ha rivelato che la programmazione procede con step molto ravvicinati: “La Consulta dei presidenti ha stabilito di andare vanti mese per mese, non possiamo programmare a lungo termine fine novembre valuteremo di nuovo”. Il problema, però, è che con l’attuale protocollo che impone continui tamponi di controllo la prosecuzione del campionato è fortemente in discussione, e proprio per questo la Lega ha deciso di anticipare i match che si possono giocare al posto di quelli sospesi, vedi Lube-Vibo: “I casi limite – si difende Righi – si verificano quando a fronte di sintomi si segnalano positivi vicino alla disputa del match. In quel momento non ci sono più i tempi per avere un nuovo responso dei tamponi in tempo utile per giocare. Nel calcio e nel basket utilizzano già i tamponi antigenici rapidi, che possono essere usati anche la domenica mattina e danno risposte in poco tempo: andremo in quella direzione”. Dopo alcuni consigli su come contenere il contagio (‘distanze negli spogliatoi, stop agli abbracci, viaggi in pullman con soste e aerazione’) ecco che Righi apre a nuove formule: “La bolla è l’ermetismo assoluto, centinaia di persone tutte chiuse in una struttura con albergo e campo da gioco per un mese: non mi sembra praticabile. I raggruppamenti invece sono un’altra cosa: quattro squadre che giocano in sede unica, controllate ma non chiuse come in una bolla”.

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