Pallavolo nei giorni del Coronavirus – Marta Bechis si racconta durante questo periodo complesso

Pallavolo nei giorni del Coronavirus. Gianmario Bonzi per QS ha intervistato Marta Bechis, la regista della Banca Valsabbina Brescia, che partendo proprio dalla situazione in “zona rossa” che sta vivendo in Lombardia, poi è passata alla sua carriera, alla scelta di restare difficile, ad una analisi della stagione.
VITA MONASTICA – “Bene, per fortuna. Siamo in una specie di lockdwon e anche dal punto di vista psicologico non è proprio semplice, perché uscire di casa per andare agli allenamenti, vedere tutto chiuso e le serrande abbassate ti lascia una sensazione particolare. Facciamo una vita un po’ monastica, definiamola così, giusto casa­-palestra e palestra ­casa. Ma in questo momento è quello che serve ed è quello di cui abbiamo bisogno per poter continuare, andare avanti e giocare”
CARRIERA – “Ci sono stati indubbiamente alti e bassi, però una costante è sempre rimasta dentro di me senza cambiare mai, declinata in due parole: passione e agonismo, forti e costanti. Questo è quello che vivo ancora oggi e mi permette di continuare a fare sacrifici, essere lontana da famiglia e affetti per voler fortemente scendere in campo, lottare e far sì che ogni palla cada a mio favore”.
RIMASTA A BRESCIA – “Dove mi trovo benissimo. Mi hanno accolto in maniera calorosa ed è così anche oggi, al secondo anno, nonostante la chiusura dai palazzetti, le distanze sociali e le difficoltà conseguenti. Continuo vivere con molto affetto quello che tutti i tifosi ci stanno facendo sentire in questo momento. La società è anche ben organizzata, non è facile districarsi tra regole che cambiano di continuo per sale pesi, spostamenti, orari dei palazzetti”
INIZIO DIFFICILE – “La nostra è una buona squadra che all’inizio ha fatto fatica, un po’ forse perché abbiamo iniziato tardi a trovare il feeling in campo e a lavorare bene in palestra. Sono sopraggiunte anche difficoltà legate a piccoli infortuni, nulla di grave, per carità, ma che non hanno aiutato l’amalgama. Insomma, non siamo mai
riuscite a essere tutte assieme ad allenarci. Oggi per fortuna tutto questo è stato superato e vedo una grandissima crescita, non solo tecnica, ma anche caratteriale, che mi fa ben sperare per il futuro”.
LA SQUADRA – “La nostra è una buona squadra che all’inizio ha fatto fatica, un po’ forse perché abbiamo iniziato tardi a trovare il feeling in campo e a lavorare bene in palestra. Sono sopraggiunte anche difficoltà legate a piccoli infortuni, nulla di grave, per carità, ma che non hanno aiutato l’amalgama. Insomma, non siamo mai riuscite a essere tutte assieme ad allenarci. Oggi per fortuna tutto questo è stato superato e vedo una grandissima crescita, non solo tecnica, ma anche caratteriale, che mi fa ben sperare per il futuro”.

Foto di Roberto Muliere