Il ds di Trento Bruno Da Re raccontando la difficile giornata di ieri che ha portato al rinvio di Trento-Padova per la nuova positività di Simone Giannelli, ha raccontato a Paolo Trentini dell’Alto Adige la “battaglia” che l’Itas sta combattendo contro i continui contagi, con una critica diretta al protocollo della Confederazione Europea. Domani Trento comincerà la sua “bolla” di Champions.
RINVIO INUSUALE – “Oltre al tampone positivo di Giannelli ieri De Angelis accusava qualche linea di febbre e malessere generale. Potrebbe trattarsi di un attacco febbrile non legato al Coronavirus, ma in un contesto già segnato dal ritorno alla positività del capitano è stato meglio fermarsi. Una situazione che ha capito subito Padova che si è immediatamente resa disponibile a rinviare l’incontro senza alcun problema… Il rinvio di ieri è stato inusuale, ma nulla più in questo campionato si può definire usuale. Non so quando sarà recuperata la partita, di certo ci ritroveremo a giocare molto spesso nei prossimi mesi, circa ogni due giorni. Siamo stati fermi dal primo novembre, poi mercoledì scorso abbiamo giocato contro Vibo, partita che a mio parere non si sarebbe dovuta disputare. In campo c’era Kooy, che non era per nulla pronto fisicamente. Al suo rientro in gruppo era visibilmente provato e affaticato. Avrebbe dovuto fare pesi e ricondizionamento fisico e invece ha dovuto giocare quattro set correndo seri rischi. Auguro a chiunque di non dover mai incappare nel Coronavirus, perché è un virus subdolo che colpisce in maniera differente. Per fare un esempio Kooy, Michieletto, Podrascanin e Lisinac hanno faticato molto a recuperare, mentre al contrario Rossini dopo 30 minuti di allenamento era come nuovo”.
SQUADRA IN DIFFICOLTA’ – “Se Perugia ha avuto la “fortuna” di avere due gruppi numerosi di contagiati, a noi è andata peggio. Prima si sono ammalati Podrascanin e Lisinac, poi è toccato a Michieletto, quindi Kooy, Rossini e Sosa Sierra. Dopo qualche giorno ecco le positività di Argenta e Giannelli prima di quella di Sperotto. Questa condizione ci ha devastati. Un giorno ci si è allenati in 10, un altro in 8 senza continuità, i tamponi fatti molto spesso, le partite rinviate all’ultimo minuto, i giocatori che ieri mattina pensavano di allenarsi con il loro capitano e al suo posto hanno trovato un infermiere. Posso solo sperare che tutto questo non lasci conseguenze fisiche sui giocatori”.
LA CHAMPIONS – “Vedremo che succederà stiamo facendo una media di oltre un tampone ogni due giorni e oggi ne effettueremo un altro ma non siamo molto speranzosi. La Cev ha un protocollo diverso, più flebile e ha deciso che si gioca. Lo stesso protocollo che ci ha fatti giocare in Svizzera, dove tutti i giocatori si sono contagiati, compresi i nostri avversari Russi che erano negativi ma i tamponi li hanno fatti 4 giorni prima della partita e hanno ricominciato a giocare soltanto ieri”