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Pallavolo SuperLega – Baldovin e la sua Vibo rivelazione: “Il rapporto con i giocatori è fondamentale occorre un legame di fiducia reciproca”

Valerio Baldovin, tecnico serie e preparato è stato sicuramente il grande protagonista in panchina di questa complicata SuperLega. Intervistato da Gian Luca Pasini per la Gazzetta dello Sport l’allenatore della rivelazione Tonno Callipo Vibo Valentia ha raccontato molto della positiva avventura che lo vede protagonista.
LE VITTORIE AIUTANO – “Onestamente neppure noi in estate potevamo immaginare di essere a questo punto della classifica adesso. Siamo partiti in salita con la Coppa Italia, dove eravamo arrivati praticamente senza giocare altro che una amichevole. Poi abbiamo trovato un buon assetto di gioco e sono arrivati anche i risultati. E – come sempre nello sport, le vittorie aiutano molto”.
SVOLTA LOCKDOWN – “Il rapporto con Padova era consolidato e credo che avesse dimostrato che qualcosa di buono si era riuscito a costruire in questi 7 anni. Poi con il blocco totale si era creata incertezza sul futuro. Ma proprio in quel periodo Vibo Valentia mi ha fatto una buona offerta, dandomi anche delle garanzie dal punto di vista tecnico per la squadra. L’ho vista come una scelta per mettermi in gioco. La sfida era quella di provare a costruire qualcosa di interessante anche in un’altra piazza”.
LA CARRIERA – “Dal principio, del volley mi affascinava il sistema di gioco e la visione di squadra che necessita. Pur avendo seguito tanti sport diversi questo mi era entrato dentro. Ma la carriera di allenatore inizia quasi per caso. Una volta diplomato all’Isef mi chiama Schio (che allora faceva la serie A-2) per seguire il minivolley. Mi affidano anche una squadra under 13. Da quel momento inizia una trafila di settore giovanile che mi porta fino alla serie A. E da lì entro anche nei piani tecnici della federazione”.
LA SVOLTA DI VIBO – “Quando ci siamo resi conto della nostra svolta? Credo che la gara giocata a Milano ci abbia fatto capire che quando riuscivamo a fare il nostro gioco eravamo in grado di mettere in difficoltà chiunque. Un’altra svolta del nostro campionato credo sia stata la vittoria con Monza in casa. Poi è chiaro che il successo di Civitanova, sia per il gioco che per il risultato, resta il picco messo in mostra finora”.
I RAPPORTI CON LA SQUADRA – “La prima parte della mia esperienza a Vibo Valentia l’ho usata per capire l’ambiente: ascoltare tanto. Poi ho cercato di portare la mia idea di gioco. Per ottenere un risultato servono tanti elementi diversi. E bisogna mescolarli assieme in maniera opportuna. La stabilità della società è un fattore molto importante. E qui ho trovato un club molto organizzato. Poi il rapporto con i giocatori è fondamentale. Bisogna instaurare un legame di fiducia reciproca. La vittoria non dipende quasi mai dal singolo, ma da come performa la squadra. Così come non dipende solo dal tecnico, ma da come l’allenatore riesce a interagire con i giocatori”.

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