Chicco Blengini, ct azzurro che concluderà la sua felice avventura sulla panchina della nazionale dopo l’europeo del prossimo autunno in una intervista rilasciata a Gian Luca Pasini per “VcomeVolley” l’inserto settimanale della Gazzetta dello Sport, racconta la situazione tecnica del movimento tricolore, delle giovani conferme, delle interessanti novità, delle preoccupazione per il prossimo lavoro di chi esce dall’attività vincente delle squadre nazionali e delle possibilità olimpiche della sua squadra.
CONFERME E NOVITA’ – “Alcuni punti si erano già visti nella passata stagione, prima del lockdown. Ci sono state delle conferme in questa stagione: penso alle prestazioni ripetute di Michieletto e di Lavia che stiamo vedendo in questi giorni. Tanti giocatori interessanti si stanno mettendo in luce, sotto la guida di tecnici preparati, avanzano nel loro processo di crescita. E altri, nonostante le difficoltà, sono comunque andati avanti. Altri giocatori non avevano bisogno di dimostrazioni e naturalmente si confermano importanti per il movimento e hanno trovato più spazio, nonostante la stagione scorsa non conclusa: penso ai vari Recine, Pinali e Bottolo. Quest’ultimo, pur non avendo fatto un percorso nelle nazionali giovanili per diversi motivi, ha però dimostrato di avere le caratteristiche per giocarsela. Se Padova l’altra sera ha portato Trento ai vantaggi nel terzo set, gran parte del merito è sua”
QUESTIONI PREOCCUPANTI – “Sì, anche se ci sono questioni che un po’ mi preoccupano. Penso per esempio a Davide Gardini, che dovrebbe iniziare la stagione di College negli Stati Uniti, un Paese che con la pandemia che ha avuto molti guai. Più in generale torno su un punto che reputo fondamentale…L’Italia nelle ultime due stagioni ha vinto 4 medaglie giovanili, due d’oro e due d’argento fra Europei e Mondiali. Vale a dire che ci sono una trentina di ragazzi interessanti e di prospettiva che la Federazione ha seguito anche per sei anni. Ora già in questo 2021 qualcuno di loro uscirà dal giro delle Nazionali. Che cosa accadrà a chi non entra subito nella Seniores? Ci saranno mesi estivi senza allenamento? Con un’inevitabile dispersione o rallentamento del processo di crescita. Abbiamo visto quanto, lavorando, tanti giovani juniores e cadetti sono cresciuti in estate coi collegiali. Nell’anno olimpico non c’è dubbio che ci sarà meno possibilità di lavorare su ragazzi che non sono nel giro della Seniores. Non parlo per me che ho il contratto in scadenza, ma lo dico per la Federazione. Questo patrimonio, pur cercando di guardare ai risparmi, non va disperso. Poi, è ovvio, un pezzo del lavoro lo devono fare i ragazzi stessi. Non c’è dubbio”.
STAGIONE AZZURRA – “Sì. Ma dovremo sapere che cosa decide la Federazione mondiale per la Nations League: sarà la discriminante… E sui Giochi? Tanti ci dicono che abbiamo molte squadre davanti. Io forse sono un inguaribile ottimista, ma credo che l’Italia possa andare sul podio in Giappone. Lo pensavo prima, lo confermo oggi”.