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Pallavolo Coppa Italia maschile – Travica contro Giannelli, in ballo anche i Giochi

(Carlo Lisi per Corriere dello Sport) Perugia vuole tornare ad alzare quella Coppa Italia che ha vinto nel 2018 e 2019 ed ha soltanto sfiorato lo scorso anno. Trento lanciato dalle sue tante partite vinte consecutivamente vuole dare un segnale chiaro e importante di essere pronto a tornare a primeggiare.
La semifinale odierna nell’Unipol Arena tra i ragazzi di Heynen e quelli di Lorenzetti è il primo vero big-match del nuovo anno, che con il suo risultato può incidere profondamente nella considerazione delle due squadre.
Perugia contro Trento, è una sfida tra due collettivi di prima grandezza, ma anche un confronto tra tanti fuoriclasse: tra cui quello tra Simone Giannelli e Dragan Travica, i palleggiatori che più di ogni altro hanno caratterizzato il ruolo nel volley italiano nell’ultimo decennio, che si sono incrociati e salutati in azzurro oltre 5 anni fa, quando lo staff azzurro guidato da Mauro decise di rinunciare a Travica per un motivo disciplinare, ma che in molti pensano che potrebbero prendere insieme il volo per Tokyo. Blengini volendo.

Dragan e Simone, nelle loro bacheche personali hanno diversi trofei e soprattutto due medaglie olimpiche, il bronzo di Londra 2012 per il regista di Perugia e l’argento di Rio 2016 per quello di Trento, ma nessuna Coppa Italia.
Giannelli è ormai da molte stagioni il presente della pallavolo italiana, sulla sua bravura e sulla sua classe nessuno può discutere. Forse non si mette abbastanza in risalto il suo carattere e il suo carisma. Oggi a Casalecchio giocare la sua 300ma partita in maglia Trentino e per un atleta non ancora 25nne è un traguardo che dice molto. “È difficile parlare di Simone dicendo cose che non siano già state dette. – ci ha detto il Drago oggi in maglia Sir – Ma è chiaro che stiamo parlando di un palleggiatore bravissimo, molto intelligente in campo ed ancora giovanissimo. Ha un grande presente ed anche un grande futuro. E per oggi… che vinca il migliore!” Travica non si è sbilanciato, ma quanto ci tenga a vincere lo dicevano i suoi occhi e la sua grinta. Dragan non si è mai tirato indietro ed è sempre stato uomo importante in tutte le squadre in cui ha giocato. Ha girato parecchio ed ha vinto la Champions in Russia e il campionato in Turchia.
Dopo una annata difficile per i problemi economici in Iran, ha saputo rilanciarsi nell’unica maniera che sa fare e conosce bene, in mezzo al campo. Tre stagioni da leader a Padova e poi il ritorno la scorsa estate al vertice, in una Sir Safety con cui ha esordito alzando la SuperCoppa nello scorso autunno ed ha proseguito con tante prestazioni eccellenti e dimostrando il suo carattere di professionista combattente, affrontando una lunga trasferta in macchina da solo poche ore dopo aver “vinto” la partita contro il covid-19.
Tra poche ore la grande sfida tra Perugia e Trento, in cui la differenza la faranno sicuramente i servizi di Leon e Nimir, i muri dei grandi centrali in campo, le difese di Rossini e Colaci, ma soprattutto le invenzioni di Giannelli e Travica.

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