Pallavolo SuperLega – Thibault Rossard: “Il mio futuro: non so ancora, stiamo valutando, non c’è niente di sicuro”

Ieri Vibo ha festeggiato, anche più di quanto non avesse fatto sabato dopo la vittoria su Civitanova. La certezza di entrare nei quarti dei play off (risultato di per sé importante), è una ulteriore legittimazione di una stagione senza dubbio eccezionale ed esaltante. Nelle file giallorosse il grande protagonista non atteso è stato sicuramente Thibault Rossard, l’uomo che ha sparigliato le carte in tante gare, con prestazioni di altissimo livello, che ora si appresta ade essere anche un uomo mercato, tanto da interessare anche la Lube.
Lo schiacciatore francese, intervistato da Francesco Iannello per la Gazzetta del Sud, ha risposto su tutti gli argomenti sul tavolo.
RITROVATA FELICITA’ – “Con questa vittoria abbiamo ritrovato la felicità di giocare e di fare una bella battaglia contra la Lube. Nei primi due set ci è mancata un po’ di confidenza, poi a loro è mancato un po’ di ritmo e abbiamo sfruttato l’opportunità anche se non è stato facile”.
GIOCARE AL MASSIMO – “Abbiamo fatto una grandissima prima parte di stagione, poi abbiamo perso un po’ di brillantezza perdendo l’opportunità di fare punti importanti nelle partite precedenti. Ora ci siamo e vogliamo giocare al massimo da qui in avanti”.
BOMBER INASPETTATO – “Se pensavo di essere uno dei migliori realizzatori? No, non Io pensavo. Ho già giocato in Polonia in un campionato molto forte, ma ad inizio stagione non ho pensato a questo. Ho fatto dei buoni numeri, sono felice, ma sinceramente non penso troppo a questo aspetto”.
PEBSIERI OLIMPICI – “La Nazionale è un mondo a parte. Ora non ci penso, anche se ogni volta che mi alleno nella mia testa penso alle Olimpiadi. Ora abbiamo da concludere qualcosa di bello qui a Vibo”.
FUTURO INCERTO – “Non so davvero ancora, stiamo valutando. Sono molto contento qui a Vibo, ma non c’è niente di sicuro. Ora voglio pensare soltanto alla squadra, ai playoff, e cercare di rimanere concentrato, non pensando al mercato”.