Numeri importanti in attacco per lo schiacciatore consacrato da una stagione ad alti livelli. Da migliorare resta la fase ricettiva.
“In realtà penso ci sia ancora tutto da migliorare. All’inizio in ricezione forse ho sofferto troppo e mi sono sorpreso di come andava meglio del previsto la fase d’attacco. Lo scorso anno ero stato inserito in prima squadra ma sono stato molto sfortunato, essendo rimasto fuori per tre mesi causa mononucleosi e poi una volta rientrato ho dovuto riprendere la preparazione e quasi ancora prima di iniziare è stato sospeso il campionato per via del Covid. Quest’anno ho, invece, avuto la possibilità di giocare da subito. Cerco solo di divertirmi senza troppi pensieri e resta una sorpresa pensare di essere titolare partita dopo partita”.
Una stagione non delle più semplici da gestire per Padova, una sorta di anno zero con tanti cambiamenti e la volontà di ripartire con una chiara impronta green, intensa proprio in senso di gioventù.
“Credo possiamo ritenerci soddisfatti di come abbiamo chiuso la regular season. Il nostro obiettivo era la salvezza e al di là del blocco delle retrocessioni, è un obiettivo che penso si possa comunque considerare centrato. Siamo riusciti in diverse occasioni ad esprimere un buon gioco e a farci rispettare anche da formazioni più quotate”.
Ora il pensiero inevitabilmente andrà alla sfida play-off con Piacenza.
“Sappiamo che è una squadra ostica, con ottimi giocatori che aumentano la marcia caratterialmente quando il match entra nei momenti caldi, ma cercheremo di fare del nostro meglio per metterli in difficoltà come fatto in coppa e campionato”.
Segue a pag.3 – “Un sogno che difficilmente si realizzerà a breve”