Pallavolo SuperLega – Fabio Giulianelli spiega l’avvicendamento di De Giorgi e la scelta di Blengini

Il patron della Cucine Lube Fabio Giulianelli, intervistato da Andrea Scoppa per il Resto del Carlino ed.Civitanova, spiega cosa ha spinto la società marchigiana ad avvicendare De Giorgi con Blengini.
BLENGINI CONOSCE L’AMBIENTE -“Ci eravamo lasciati soltanto per la chiamata della Nazionale, non per attriti o scarsi risultati. Avevamo appena vinto lo scudetto e il ciclo successivo, delle finali con Medei e dei successi con De Giorgi, era iniziato allora. In più conosce l’ambiente”.
DOPPIO INCARICO POSSIBILE – “II contratto di De Giorgi scadeva a giugno, ma avevamo deciso di non rinnovarlo, Blengini sarebbe arrivato subito dopo. La nuova clausola ci permetteva di averlo subito, e così abbiamo fatto. Lo abbiamo dovuto fare, perché non potevamo aspettare rassegnati o continuare a vivere, pensando al passato”.
DOVEVAMO INTERVENIRE -“No, perché la gara di mercoledì è stata una delle tante in una stagione che reputo sotto le aspettative. Abbiamo vinto la Coppa Italia ok, ma questa è una squadra fortissima e ultimamente non mostrava più carattere. Così come facemmo con Medei, dovevamo intervenire subito, in corsa. Ricordo inoltre quanto incide anche economicamente la Champions League”.
SCOLLAMENTO IN SQUADRA – “C’era scollamento, forse anche il mercato stava alimentando l’anarchia. Certamente, non potevo cacciare via tutti…”
BASTA ALIBI – “Giusto. D’altra parte sta alla società prendere decisioni e responsabilità, nemmeno Medei aveva tante colpe, ma mancava qualcosa e siamo intervenuti. I risultati ci hanno dato ragione e ci riproviamo. Le vittorie per me partono sempre dalla società”.
COMPITO BLENGINI – “Di riportare i giocatori a giocare come possono fare. Perdere ci sta, ma non contro delle squadre più deboli, come lo Zaksa”.
TIFOSI PER DE GIORGI – “Lui rimarrà sempre la storia della Lube. La decisione non è stata presa per mancanza di stima, ci tengo a sottolinearlo, anche perché io avevo scelto di farlo tornare. C’era un problema e bisognava muoversi per risolverlo. Ecco, lo abbiamo fatto. Mi ha infastidito leggere che sarei stato contro di lui oppure che la scelta sia stata presa di fretta”