Colaci e compagni ce l’hanno fatta hanno vinto nettamente il match di ritorno contro Modena, dominato il set di spareggio e superato i quarti di finale.
E’ durata soltanto i primi due terzi del set iniziale la paura di Perugia, di non riuscire a ribaltare lo 0-3 dell’andata. Poi grazie ai muri di Ricci (5 nel suo bottino finale di 10 punti) e le invenzioni di Travica, la squadra di Heynen si è ritrovata e la sua gara è diventata una marcia trionfale. Il Golden set non ha avuto praticamente storia, con i giovani ricettori di Modena (prima Lavia e poi Rinaldi) messi in grande difficoltà dai servizi di Plotnytskyi, che pure nel fondamentale aveva balbettato a lungo, sino al 15-5 finale che unito al 3-0 (25-23 25-18 25-21) regalava la vittoria e la qualificazione alla squadra umbra.
Dopo il primo set combattuto, il sestetto di Giani ha dato l’impressione di non crederci più. Qualche buon sprazzo in attacco con Vettori e Lavia, qualche super difesa di Grebennikov, la classe di Christenson. Nell’insieme poca roba per frenare una Sir rinfrancata dal suo gioco ritrovato, da una serie di giocate importanti a muro ed in difesa, fino a quando Leon (controllatissimo all’inizio della gara) non ha ritrovato il suo ritmo e accompagnato da par suo i compagni nelle prime quattro del continente. Primo passo nella fase ad eliminazione diretta verso quella Super Final che assegnerà il trofeo più prestigioso, che quest’anno si giocherà a Verona il 1 maggio (insieme a quella femminile).
SIR SICOMA MONINI PERUGIA – LEO SHOES MODENA 3-0 (25-23, 25-18, 25-21) (golden set 15-5)
SIR SICOMA MONINI PERUGIA: Leòn 24, Plotnytskyi 17, Ricci 11, Ter Horst 7, Solè 5, Travica, Colaci (L1), Muzaj 3, Piccinelli, Zimmermann. N.e. Atanasijevic, Vernon-Evans, Russo, Sossenheimer (L2). All. Vital Heynen.
LEO SHOES MODENA: Vettori 14, Lavia 8, Mazzone 5, Petric 5, Stankovic 4, Christenson 4, Grebennikov (L1), Karlitzek 2, Buchegger, Rinaldi 1, Porro. N.E. – Bossi, Sanguinetti, Iannelli (L2). All. Andrea Giani e Sebastian Carotti.
Arbitri – Cesare e Rapisarda (ITA).
Foto di Michele Benda
