CLUB ITALIA E GIOVANI – Da molti anni l’Italia ha una sua struttura delle nazionali: dalle selezioni al lavoro tecnico in senso stretto. Cosa accadrà nel futuro, ci sarà ancora il Club Italia come punto fermo o ci sono idee diverse?
“Dobbiamo valutare ogni situazione avendo chiaro quale è l’obiettivo che ci si pone. Il nostro è far crescere gli atleti, in prospettiva serie A e della nazionale seniores. Ci sarà da valutare quale può essere la strada migliore. In passato molti club hanno attinto in maniera importante e positiva dal lavoro svolto nel Club Italia, ma è chiaro che le giocatrici di vertice non è che le trovi una ad ogni angolo di strada. La cosa ha funzionato per diverse stagioni e probabilmente è giusto continuare.
Dobbiamo fare un discorso diverso per il settore maschile, dove oggi, con il contributo dei clubs, abbiamo tanti ragazzi giovanissimi che giocano in SuperLega, quindi se il sistema funzione conviene continuarlo magari incentivandolo.
Per quel che riguarda le nazionali giovanili all’inizio dello scorso quadriennio abbiamo scelto dei tecnici su cui abbiamo scommesso. Nel maschile siamo stati anche abbastanza fortunati a trovare dei ragazzi così bravi; per il femminile bisogna dire che le cose sono andate benino ed ora bisogna vedere se queste ragazze troveranno spazio nei clubs.
CT E DOPPIO INCARICO – Nelle nazionali seniores cosa succederà? Ci saranno dei ct a tempo pieno oppure si proseguirà con il doppio incarico?
“Sul doppio incarico non sono d’accordo. In questo anno così “disgraziato”, in cui non sapevamo nemmeno se si sarebbero giocate le Olimpiadi, non conoscevamo quale sarebbe stato il nostro futuro siamo stati costretti a prendere certe decisioni. Considerando le ristrettezze economiche abbiamo scelto di permettere di farlo ai due tecnici azzurri, che si erano guadagnati la qualificazione olimpica, ma al tempo stesso si continuare a guidare le nazionali. Ma è una cosa occasionale, che per quanto mi riguarda non si ripeterà più. Sul futuro decideranno anche i risultati. E’ chiaro che se qualcuno ha scelto un club…”
DIRIGENTI FUTURI – Arbitri, tecnici, dirigenti: quale settore ha bisogno di una maggiore riorganizzazione e promozione?
“La nostra classe arbitrale è strutturata bene, come dimostra quanto è ammirata anche a livello internazionale.
Come ho già detto il nostro programma prevede di lavorare molto sulle società sportive, cercando di convincerle ad investire qualche cosina sulla parte dirigenziale. Nel momento in cui cambiano le leggi ci sarà bisogno di seguire molte cose a livello professionale. Noi ce la metteremo tutta per qualificarli. Da questo passaggio passa molto anche la crescita del nostro movimento, dirigenti qualificati faranno grande la nostra Federazione. E non parlo solo a livello di società, ma anche per quel che riguarda la nostra organizzazione periferica. Con le norme che stanno cambiando e che impongono solo tre mandati, significa che dobbiamo prepararci ad un rinnovamento progressivo dei nostri vertici, ma sono convinto che le risorse a livello umano non mancano”.