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Pallavolo SuperLega – Leon-Juantorena si sfida la coppia più bella che c’è

juantorena vs leon Cucine Lube Civitanova - Zenit KAZAN» Finale - CEV Volleyball Men's Champions League Final Four Kazan presso Basket-Hall Kazan RU, 13 maggio 2018. Foto: Galbiati / Benda

(Carlo Lisi per Corriere dello Sport) Alzi la mano chi non ha mai pensato che insieme sarebbero la più grande coppia di martelli-ricevitori del momento. Tra quelli che conoscono la pallavolo ne conteremmo davvero pochi perché Osmany Juantorena e Wilfredo Leon sono i due migliori interpreti del ruolo oggi, non solo in Italia ma nel mondo. Così uguali e così diversi, due fenomeni che da oggi e nelle prossime due settimane avranno il compito di guidare Civitanova e Perugia, nella più attesa serie di finale dei play off della SuperLega. Due fenomeni dalle carriere tanto simili e tanto diverse. Due fuoriclasse accomunati dall’entusiasmo e dalla estemporaneità che fa dei campioni provenienti dalla bellissima isola caraibica, gioielli nati per giocare a pallavolo. Cominciano oggi le grandi sfide tricolori in “salsa cubana”
LIBERI DA CUBA. Sia Os, sia Leo avrebbero fatto la fortuna della nazionale cubana, ma i difficili anni tra il nuovo secolo e il primo decennio degli anni duemila, li hanno portati lontani dalla loro terra, che continuano ad amare, ma i cui colon non indossano più nelle grandi manifestazioni internazionali. Juantorena dal 2015 veste la maglia dell’Italia Leon dopo una lunga attesa dall’ estate 2019 quella della Polonia. Per loro sarà il 2021 un anno indimenticabile: per il primo l’ultima avventura a Così uguali, così diversi, sono loro i martelli-ricevitori più forti del mondo: cubani ma nazionali altrove Wilfredo gioca da quando aveva 7 anni Dal 2020 difende I colori della Polonia cinque cerchi per trasformare l’argento di Rio nel grandino più alto del podio più ambito; per il secondo l’esordio nella manifestazione più inseguita da qualunque atleta al mondo. Il destino vuole che entrambi a Tokyo, nel torneo olimpico saranno guidati dai loro attuali tecnici di club: Chicco Blengini per Osmany e Vital Heynen per Wilfredo. Sia Leon, sia Juantorena sono stati baby fenomeni in uno sport in cui servono fisico, colpi e tante qualità tattiche ed agonistiche.
LEON. Il martello di Perugia, classe 1993, inizid a giocare a pallavolo all’età di sette anni, apprendendo le basi del gioco, sotto la guida di sua madre, Alma Rosario, che fu il suo primo allenatore. Il 24 maggio 2008 a Düsseldorf, all’età di 14 anni e 10 mesi, disputò la sua prima partita ufficiale con la nazionale cubana. Nel 2010 giocava la finale del Mondiale a Roma, nel 2011 dopo l’esclusione di Simon divenne capitano, nel 2013 la fine della sua storia nell’Isola, poi la sospensione e il matrimonio in Polonia con la sua dolce metà Malgorzata Gronkowska. II ritorno in campo in Russia con la maglia dello Zenit Kazan con cui vince quattro Champions League e un Mondiale per club prima di approdare a Perugia, voluto fortemente dal presidente Gino Sirci.
JUANTORENA. L’esordio del capitano di Civitanova, classe 1985, è avvenuto addirittura da bambino a soli 12 anni nell’OrientaOsmany ha Iniziato a 12 annl, ha lottato con Cuba, dal 2015 veste l’azzurro les della sua città natale Santiago de Cuba Sette stagioni nell’isola, che lo hanno posto all’attenzione generale come un fuoriclasse assoluto. 75 le sue presenze con la nazionale cubana, prima del trasferimento in Russia al Barshkortostana Ufa. Dopo pochi mesi fu trovato positivo ad una sostanza dopante (episodio abbastanza strano… ndc) e squalificato per due anni. Il suo ritorno in campo, previsto per novembre 2008, tardd perd più del previsto, a causa del rifiuto della Federazione Cubana di concedere il transfer per giocare in Italia Nel frattempo Juantorena si era trasferito a Trento (dove ha incontrato la moglie Glenda Sosa) ed aveva continuato ad allenarsi. Per ottenere la possibilità di tornare in campo, supportato da Trentino Volley, lo schiacciatore dovette intraprendere una battaglia legale che si concluse nel 2009 quando esordì in SuperLega cominciando a collezionare successi e applausi con il club prima, poi dal 2015 con la maglia azzurra Esordio in World Cup con qualificazione per i Giochi di Rio e la medaglia olimpica strameritata, con un oro sfuggito soltanto in finale contro il Brasile. FUORICLASSE CONTRO. Il loro destino era quello di incontrarsi sottorete, con maglie diverse, ma con la stessa brama di vincere. I due più celebrati fuoriclasse del momento vivranno due settimane di pressione e tensione, ma condite dal loro grande istinto da leader che li porta ad avere una incontenibile voglia di primeggiare. Tutti gli appassionati avranno per più volte l’occasione di godersi le loro sfide da due parti diverse del campo: in tutti ci sarà la voglia di vederli giocare uno accanto all’altro in ricezione, alternandosi in attacco. Un sogno che difficilmente si realizzerà.

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