La Confederazione brasiliana ha dovuto rivedere il proprio impegno nei confronti del fornitore di articoli sportivi, Asics, per evitare l’escalation di una crisi con gli atleti delle squadre femminili e maschili, a cui era stata inviata una lettera in cui se non ottemperavano al diktata federale sarebbero stati multati del 50% dei premi vinti.
Gli avvocati degli atleti hanno espresso il parere che hanno ritenuto che il requisito non fosse a livello legale possibile. A questo punto, la CBV ha tenuto un incontro con l’azienda di prodotti sportivi per risolvere il problema e, questo mercoledì scorso ha consentito l’uso delle scarpe personali: “In un nuovo allineamento tra CBV e Asics, si concorda che ogni atleta avrà il diritto di scegliere le proprie scarpe durante l’allenamento e la competizione, purché sia dimostrato un legame contrattuale con un altro marchio sportivo”, ha affermato la direzione della Confederazione. Insomma una veloce marcia indietro, senza penalizzare chi non ha accordi con altre marche, che potranno utilizzare le scarpe dello sponsor federale.