E’ di Monaco di Baviera, ma, appena maggiorenne, aveva deciso di voler fare un’esperienza di gioco in Italia: caparbio, scriveva a tutte le società di volley per avere la possibilità di allenarsi con loro, al termine delle sue stagioni giovanili.
L’Atlantide è stata l’unica a rispondere a quella chiamata e da allora – era il 2015 -, ogni anno Malte Neubert ha trovato il modo di passare qualche settimana con coach Zambonardi, con Tiberti, Cisolla e Esposito, per imparare, ma anche per sentirsi dire che no, non aveva ancora abbastanza esperienza per la serie A.
E lui rientrava al suo campionato tedesco ancora più motivato a lavorare sodo: “Il fatto che Zambonardi mi avesse dato una chance, mi diceva che a Brescia sarei tornato prima o poi. Nel 2019 arrivò il primo provino serio come secondo di Tiberti, ma non fui scelto anche per il vincolo sul numero di stranieri. Fu uno stimolo ancora maggiore per me” – conferma il palleggiatore – che oggi, dopo qualche stagione in Bundesliga (nella prima e nella seconda serie) e un’ultima annata in Svizzera come capitano del Lucerna con cui ha vinto Supercoppa e ha partecipato alla Challenge Cup, ha finalmente coronato il suo sogno e giocherà con gli stessi colori, il bianco e il blu, ma con la maglia dei Tucani.
Classe 1996, 194 cm, una laurea triennale in psicologia già completata con un master in corso d’opera, il palleggiatore tedesco si dice onorato di poter giocare in Italia e in particolare a Brescia, dove il colpo di fulmine era stato immediato: “Ho la voglia e il cuore al posto giusto, ripagherò la società della fiducia che ripone in me”.