(Carlo Lisi per iVolleymgazine.it) L’Italia che giocherà a Tokyo, dando l’assalto a quel podio raggiunto dagli Azzurri cinque volte nelle ultime sei edizioni dei Giochi, avrà la stessa anima di quella di Rio 2016, ma sarà profondamente diversa sul piano dell’organico. Ci saranno tanti grandi protagonisti dell’impresa d’argento brasiliana: da Zaytsev a Juantorena, da Giannelli a Colaci, da Piano a Vettori (un ritorno forse inatteso), ma anche tante novità figlie del grande livello della nostra SuperLega e dei giovani talenti allevati e cresciuti nelle ultime stagioni. Vicino a Kovar (che rientra in azzurro in pompa magna per le sue particolari caratteristiche tecniche) e Anzani, ormai da anni protagonisti ad alto livello nel nostro campionato, spiccano quattro novità, quattro giovani che saranno già importanti in Giappone , che hanno meritato questa convocazione dimostrando di avere la qualità e il carattere per essere protagonisti in maglia azzurra: il regista Sbertoli, il centrale Galassi, la coppia di martelli Lavia e Michieletto.
“Arrivati a questo punto con una rosa di 16 giocatori – le parole di Blengini che hanno accompagnato la sua decisione – tutti avevano le qualità per poter far parte di questa spedizione sia dal punto di vista tecnico sia da quello dell’attitudine al lavoro. Le scelte fatte si basano sulla necessità di ricerca degli equilibri in ogni singolo reparto e più in generale dalle esigenze complessive di un gruppo che dovrà sviluppare un determinato tipo di gioco. Ripeto: tutti hanno dimostrato qualità e attitudine, ma le necessità di squadra hanno la priorità e il regolamento ci impone la scelta di soli dodici atleti”.
Regolamento impietoso soprattutto per due campioni (non ce ne vogliano gli altri che non citiamo) Filippo Lanza e Fabio Balaso. Due giocatori che non devono dimostrare più nulla, generosi come pochi, ma che come ha sottolineato il ct sono stati sacrificati alle necessità di squadra.
Filippo che nei prossimi mesi affronterà una nuova avventura andando a giocare a Shanghai in Cina ha una età e una esperienza che sicuramente gli permettono di aspirare all’azzurro anche nel futuro prossimo. Fabio è il domani, anzi è il dopo Tokyo a partire dall’Europeo che siamo certi lo vedrà in campo come già accaduto con grande rendimento nella VNL di Rimini.