(Carlo Lisi per il Corriere dello Sport) Il ciclo dell’Italia di Blengini è finito nei quarti di finale di Tokyo 2020, ora tocca all’Italia di De Giorgi di ricominciare a lavorare con meno certezze, ma forse maggiore entusiasmo in prospettiva Parigi 2024. L’insolito cambio di guardia prima di una rassegna continentale è stato dovuto anche dalla pandemia che di fatto ha cancellata una stagione azzurra. Ma il tempo stringe, nella stessa estate dei Giochi si devono giocare gli Europei itineranti, in cui la squadra inizierà il suo ricambio generazionale.
Una squadra con obiettivi limitati, ma con grandi sogni per il futuro.
“Il mio rapporto con la Nazionale da atleta è stato lungo e molto soddisfacente – ha ricordato il popolare Fefè – Però è emozionante svolgere un ruolo nuovo. Abbiamo iniziato a lavorare can un gruppo di giovani con l’entusiasmo che si alimenta con il loro stesso entusiasmo. Per ora è andato tutto abbastanza bene si vede una grande partecipazione e tanta voglia di fare”.
Ha già chiara la squadra con cui affronterà l’Europeo?
“Abbiamo davanti a noi dieci allenamenti. I reduci dai Giochi arriveranno il 17. Cercheremo di fare una bella fusione con quelli che hanno lavorato con me. Le idee ce l’ho abbastanza chiare. Un paio di cose da decidere me le lascio per la fine del lavoro”.
Nelle ultime due settimane lavorerà su un gruppo di 16 giocatori, chi saranno?
“Domani (oggi ndr) finisce questo raduno. Al massimo domani consegnerò la lista in Federazione”.
Europei primo passo di un triennio con grandi manifestazioni ogni anno sino al l’Olimpiade francese.
“E’ importante cominciare per avere la possibilità di conoscere il gruppo e anche iniziare subito a costruire, perché c’è un ricambio generazionale in atto: una situazione delicata, difficile, ma anche stimolante per me. Si dovrà trovare il modo per mantenere le cose al nostro livello, costruendo giorno per giorno, partita per partita una nostra identità. Partiamo con i piedi per terra, consapevoli che stiamo facendo un percorso nuovo. Dobbiamo conquistarci la nostra credibilità e identità”.
Con quale obiettivo si affronta questo Europeo?
“Intanto con entusiasmo, fiducia, coscienti che è tutto da conquistare, da guadagnare. Sappiamo che abbiamo le nostre qualità, non abbiamo molto tempo per amalgamarle, ma dobbiamo metterle a disposizione della squadra. Noi dobbiamo scendere in campo con l’ambizione di dare il massimo e che quello che cerchiamo sono anche delle risposte da questo Europeo”.
In questo gruppo ci saranno anche alcuni reduci dell’avventura non esaltante giapponese con che stato d’animo tornano?
“Non ho sentito tutti, perché dopo un torneo particolare come è stata l’Olimpiade di Tokyo ho preferito lasciarli tranquilli. Quelli che ho contattato mi hanno dato la sensazione che hanno voglia di avere una possibilità per dimostrare che anche in Giappone volevano fare qualcosina in più, ma in certi tornei di altissimo livello e molto equilibrati come e stato quello olimpico si vince e si perde per pochi palloni. L’importante ora è calarsi in un percorso diverso e trovare la forza per cominciare qualcosa di nuovo”