Simone Anzani è stato uno degli uomini più importanti del trionfo europeo degli Azzurri. Intervistato da Marzio Perbellini de l’Arena ha raccontato e spiegato alcuni particolari che hanno trasformato l’Italia. Ecco alcuni stralci dell’intervista
ABBIAMO VINTO – “Cosa avete combinato? Abbiamo fatto un casino! Abbiamo vinto! Siamo partiti che eravamo davvero contratti. Però ne siamo venuti fuori”
ROMANO’ – “Romanò la mossa decisiva? Siamo una squadra così, piena di risorse. Tanti ragazzi esordienti ma con tanta voglia di fare. Su Yuri non avevo alcun dubbio, l’ho sempre detto che sarebbe stata una risorsa importante. Un ragazzo che ha giocato in A2, ma ha impressionato durante gli allenamenti… L’anno prossimo va a giocare a Milano. Davanti ha Patry, uno che ha vinto le Olimpiadi, però spero abbia la possibilità di farsi valere”.
L’INGREDIENTE MAGICO – “L’ingrediente magico? Secondo me la freschezza, la novità, la giovinezza, l’energia. Un gruppo giovane che ha lavorato sodo anche quando noi eravamo impegnati alle Olimpiadi. E per noi, che siamo arrivati da Tokyo dopo una bella scoppola, sono stati elementi contagiosi”.
TOKYO – “Sono andate storte tante cose. Però siamo ripartiti”.
ESTATE DIFFICILE – “Devo confessare che non è stato facile per me quest’estate. È nata Viola e Carol è stata tanto tempo sola. Magari non proprio sempre sola perché con lei c’è quasi sempre stato qualcuno tra parenti e amici. Ma io ero lontano. E Non è stato facile quest’estate stare lontano da Carol e Viola, ci sono stati momenti duri quando magari era un po’ in difficoltà io ci stavo male. E tante volte ho fatto fatica a essere concentrato.
LA SLOVENIA – Squadra tosta. Giocatori di altissimo livello, esperti, alla terza finale all’Europeo. Una delle squadre più temibili. Sono partiti aggressivi con la battuta e noi all’inizio abbiamo subito.
LA PARTITA PIU’ BELLA – “Nessuna? No dai scherzo. Penso la semifinale con la Serbia, la più sofferta e la più sentita. Ero abbastanza agitato dal giorno prima. Un grande scoglio. Non ci credeva quasi nessuno. Siamo stati bravi e abbiamo gestito le cose al meglio. E vinta la semifinale non ci volevamo accontentare. Io come Giannelli abbiamo vissuto tante delusioni e momenti brutti. Il Mondiale 2018 dove ci hanno criticato tutti, l’Europeo 2019 dove siamo usciti ai quarti con la Francia. Avevamo un po’ di rivincite da prenderci e penso che ce l’abbiamo fatta”.
LA RIVINCITA DI DE GIORGI – “L’esonero fu un fulmine a ciel sereno. Aveva preso in mano la Lube dopo sette finali perse e l’ha portata a vincere scudetto e Champions. Poi, quando sono arrivato io, Mondiale per club e coppa Italia prima che ci fermasse il covid, altrimenti chissà. Poi di nuovo la Coppa Italia. È un allenatore che dà tranquillità, bravo a trasmettere il suo mantra di squadra”.