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Pallavolo Fipav – Giuseppe Manfredi dai trionfi in Europa alla difficile situazione tesserati scaturita dalla pandemia

(Carlo Lisi per il Corriere dello Sport) In un fantastico mese di settembre la pallavolo italiana è tornata prepotentemente alla ribalta primeggiando a livello continentale come mai era accaduto in passato, sia con le azzurre che con gli azzurri. Successi che premiano il lavoro di una Federazione che ormai da moltissimo tempo lavora capillarmente sul territorio nazionale con le sue strutture periferiche e con grandi investimenti sulle squadre nazionali a partire dalle selezioni sui giovanissimi under 15 sino al massimo livello internazionale. A guidarla in questo 2021 è arrivato alla presidenza Giuseppe Manfredi, 58 anni pugliese di Alberobello.
Tre medaglie d’oro conquistate in una estate: Mondiale U20 donne, Europeo femminile e maschile. Quanto orgoglio e soddisfazione prova un presidente?
“Sicuramente l’orgoglio è grandissimo, la soddisfazione ancora di più. Sono titoli conquistati da giovani talenti. Dobbiamo essere sinceri, nessuno di noi se lo aspettava, però è la dimostrazione che il valore della pallavolo italiana è di grande spessore internazionale”.
Le Olimpiadi sono andate male, per molti media sono state un fallimento. Il presidente Federale Giuseppe Manfredi come giudica i risultati di Tokyo?
“I risultati delle due squadre alle Olimpiadi hanno bisogno di essere analizzati in maniera diversa. La nazionale femminile che è scesa in campo a Tokyo è la stessa che ha fatto benissimo e vinto poi gli Europei, C’è stato qualche cosa che non ha funzionato, ma non a livello tecnico. Forse abbiamo sbagliato a caricarle di troppe responsabilità. Per gli uomini, Blengini ha puntato sul gruppo che aveva raggiunto la qualificazione. Tutti avevano un anno in più. Juantorena ha confermato di essere un grande giocatore. Le difficoltà fisiche di Zaytsev e Piano hanno influito. Però a Tokyo abbiamo scoperto due grossi giocatori come Galassi e Michieletto.”
Come è realmente lo stato di salute della pallavolo italiana dopo la pandemia?
“C’è una doppia prospettiva: come eravamo alla fine della stagione 2019 e come siamo adesso. La realtà di oggi, grazie anche a quello che siamo riusciti ad investire sulle società ci ha permesso di conservare le affiliazioni delle società. Sul tesseramento mancano circa 80mila atleti rispetto al passato. Sono quasi tutti bambini sotto i 10 anni, ma non c’era possibilità di farli allenare per le disposizioni che non consentivano di fare attività al chiuso”
Come è o stato di salute delle società di base?
“E’ preoccupante. Se non si possono tesserare i giovanissimi è difficile che possano funzionare al meglio. Le nostre società sono costruite per la maggior parte su e per il settore giovanile”.
E per quel che riguardo i clubs di serie A?
“Il problema per loro riguarda il pubblico, ma questo è un discorso diverso”
Il 2021 è stato un anno magico soprattutto per il volley, il presidente federale la considera una dimostrazione di forza del movimento?
“Siicuramente si. I successi non vengono per caso. Nell’ultimo quadriennio il nostro lavoro, quello dei clubs, e dei tecnici hanno portato ad ottenere questi risultati. Io non parlerei di anno magico, ma voglio sottolineare che sono emersi alcuni valori che in altri momenti, forse per altre situazioni non si erano visti.”
L’organizzazione di grandi eventi è sempre stato un punto di forza federale per la diffusione promozionale della disciplina, sarà ancora così anche nel futuro prossimo
“Si gli eventi sono un traino importante per tutto il movimento. Abbiamo chiesto l’organizzazione degli Europei maschile del 2023, credo che sia un grande segnale per far capire la strada che vogliamo continuare a percorrere. L’anno prossimo organizzeremo il Mondiale di beach volley e l’Europeo U20 maschile
Cosa sogna un dirigente, che dopo aver fatto un lungo percorso è divenuto il n1 della disciplina che ama?
“Lasciare la Federazione un po’ meglio di come sta adesso, che è già a livelli altissimi. Una parte dei miei sogni si sono già realizzati ho sempre aspirato di vincere tornei importanti con squadre composte da giovani: ci siamo riusciti con le azzurre e gli azzurri. Una cosa bellissima”

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