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Pallavolo Storie – Papà Riccardo racconta il prodigio Alessandro

Papà Riccardo in una intervista rilasciata a Marco Vigarani per il Corriere del Trentino ha raccontato l’estate da favola del prodigio Alessandro, suo figlio.
Riccardo Michieletto, da anni dirigente di Trentino Volley dopo essere stato un giocatore di alto livello vincendo tanto con Parma, ha raccontato come ha vissuto in questi le meraviglie fatte in azzurro il figlio, personaggio che ormai è conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo del volley, realtà davvero unica nella storia della pallavolo di casa nostra.
ESTATE DA SOGNO – “Fantastica, anche se non facile. Come tutte le cose belle. Non avrei mai pensato che potessero arrivare questi risultati ma nella vita ad un certo punto tutto si incastra e per Ale è stato tutto perfetto”.
DOPPIA FIDUCIA – “Bisogna dare atto a Blengini di aver creduto in lui e averlo lanciato nonostante avesse fatto una preparazione diversa dal resto del gruppo. Si è poi trovato al centro di un rinnovamento e anche De Giorgi ha confermato di avere fiducia in lui, affidandogli un ruolo preciso. La strada però è ancora lunga. Arrivare è facile, il difficile è confermarsi”. VIVE DI SPORT – “Ale vive di sport. Non manca mai il suo like su Instagram alle imprese di qualche sportivo. Vedere tante vittorie lo ha caricato: dalla Nazionale di Mancini alla vittoria di Jacobs. L’Europeo vinto dalle ragazze però è stato decisivo… In che senso? Le due Nazionali avevano fatto un percorso simile alle Olimpiadi, erano tornate a casa presto con qualche rimpianto. Vedere le ragazze trionfare è stato una molla decisiva per i maschi: volevano seguire lo stesso percorso di riscatto”.
L’UNDER 21 – “L’ho visto stanco, ma sempre determinato. Non mi ha mai detto di non farcela più. Sapeva che tornare a livello giovanile comportava calarsi in una realtà diversa e convivere con l’aspettativa di dover segnare sempre per forza 20 punti. L’Europeo avrebbe potuto far girare la testa a tanti ma la sua è ben piantata sul collo. Ha sempre voluto onorare il patto stretto con i compagni dell’Under 21 dopo la finale europea persa l’anno scorso con la Russia”.
POCHE VACANZE – “Forse arriviamo a tre settimane spezzate in vari momenti. II dispendio di energie fisiche ma soprattutto mentali è stato molto elevato e non si potrà sostenere sempre tale ritmo. Questo però è il nostro mondo e Giannelli ad esempio vive questa situazione ormai da 6/7 anni… Diamo merito agli staff delle Nazionali perche è andato tutto bene, ora tocca a noi di Trentino Volley gestire questa fase. Sappiamo che nessuno è Superman quindi cercheremo di fare del nostro meglio, forti dell’esperienza di un mondo del volley che puntualmente vive estati piene di impegni”.
DONO DA CUSTODIRE – “E un talento innato, un dono da custodire gelosamente. Sin dall’esordio ha mostrato con naturalezza i gesti di un giocatore vero… Ha giocato a lungo a calcio e non volevo forzarlo a fare pallavolo. Fino alla terza media praticava entrambi gli sport, giocava ancora a casa nel Castiglione. Poi è stato convocato per il Trofeo delle Regioni con la selezione lombarda, era il libero di riserva in mezzo a ragazzi di seconda superiore che lo chiamavano bonariamente microbo. La vittoria di quel torneo ha fatto scattare la scintilla per il volley. Ricordiamoci quindi del ruolo fondamentale che ricoprono gli allenatori del settore giovanile”.
NOTORIETA’ E PRIVACY – “Penso che il tempo assesterà tutto. Ora è giusto tenere alto l’entusiasmo e fa bene a tutto il sistema ma a breve si tornerà alla normalità tra palestra e partite. Il volley non esaspera certe dinamiche come altri sport ma comunque Ale ha i piedi ben piantati per terra”.

Foto di Fabrizio Zani

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