La Federazione internazionale di pallavolo (FIVB) ha comunicato, in una nota diffusa nella giornata odierna, che non ci saranno conseguenze per la squadra nazionale russa di pallavolo dopo che uno dei suoi giocatori, Dmitry Musersky, è stato segnalato per uso di doping. Come riferisce l’agenzia russa Tass, la squalifica di Musersky, (che era emersa sui media dopo il comunicato della sua società giapponese) è stata resa pubblica questa mattina, e deriva dalla rianalisi, del suo campione di antidoping, raccolto nel maggio 2013 in cui il campione olimpico di Londra 2012 è risultato positivo a un farmaco vietato. L’nota agenzia russa nel pubblicare la notizia taglia la parte importantissima che riguarda la durata e il periodo della squalifica. Di seguito pubblichiamo la traduzione del lancio della Tass e il comunicato della Fivb
NOTIZIA TASS – “La FIVB, l’Agenzia Mondiale Antidoping (WADA) e il giocatore di pallavolo Dmitry Musersky hanno firmato un accordo per la risoluzione del caso secondo il quale il signor Musersky ha ammesso che la sostanza proibita di Methylhexaneamine (1.3-Dimethylpentylamine) è stata trovata nel suo campione raccolto in competizione l’11 maggio 2013 durante i campionati nazionali russi a Belgorod”, si legge nel comunicato dell’ufficio stampa FIVB. Secondo il comunicato, “Il caso fa parte delle indagini che la FIVB ha iniziato dopo aver ricevuto dalla WADA i dati e i campioni dei test antidoping raccolti dal laboratorio di Mosca”, e aggiunge: “Secondo l’accordo di risoluzione del caso, il giocatore ha ammesso di aver commesso una violazione delle regole antidoping. Non sono state imposte conseguenze alle squadre”.
COMUNICATO FIVB – La FIVB, l’Agenzia mondiale antidoping (WADA) e il giocatore di pallavolo Dmitriy Muserskiy hanno firmato un accordo di risoluzione dei casi in base al quale Muserskiy ha ammesso che la sostanza proibita della metilesaneamina (1.3-dimetilpentilamina) è stata trovata nel suo campione raccolto in gara l’11 Maggio 2013 durante i Campionati Nazionali Russi a Belgorod. Il caso fa parte delle indagini che la FIVB ha avviato dopo aver ricevuto dalla WADA dati e campioni di test antidoping raccolti dal Laboratorio di Mosca.
Secondo l’accordo di risoluzione del caso, il giocatore ha ammesso di aver commesso una violazione del regolamento antidoping ai sensi dell’articolo 2.2 del Regolamento medico e antidoping FIVB 2013. Di conseguenza, è stato sanzionato con un periodo di ineleggibilità di nove (9 ) mesi che iniziano il 5 aprile 2021 e terminano il 4 gennaio 2022. Non vengono imposte conseguenze alle squadre.
L’accordo di risoluzione del caso non è soggetto a ricorso ai sensi dell’articolo 13 del Regolamento medico e antidoping FIVB 2021.
La FIVB si impegna a proteggere gli atleti puliti e mantiene un approccio di tolleranza zero al doping”.
Insomma la Tass “nasconde” la parte centrale del caso: la sospensione, la Fivb parla di tolleranza zero al doping, ma non prende nessun provvedimento sulla presenza in campo in una competizione di livello mondiale, nel pieno del periodo di sospensione…