Pallavolo Polonia – Andrea Gardini e la candidatura a ct biancorosso: “Se vengo nominato sarà fantastico. Sennò sarò ancora l’allenatore di un club straordinario”

Semplice e diretto come è sempre stato, Andrea Gardini, intervistato da Sara Kalisz, per tvpsport.pl, ha confermato di aver mandato la sua candidatura a guidare la nazionale polacca maschile.

PERCHE’ – “Credo che la nazionale polacca sia la migliore squadra del mondo. Sono i campioni del mondo. Chi non vorrebbe guidarli? Questa è una grande opportunità per guidare una squadra in molte finali per la medaglia d’oro”.
LE PRESSIONI – “”Ogni persona che vuole essere un allenatore deve essere consapevole che sarà esposta a pressioni. Dopotutto, nella nostra professione devi vincere, non importa dove lavori. Quindi la pressione del risultato è ovunque. Se vuoi essere un buon allenatore, devi lavorare su te stesso anche in questa materia, affrontando le aspettative. Questa è la nostra vita. Non c’è altro modo. È impossibile essere un allenatore senza pressioni. Beh, a meno che tu non voglia lavorare come dilettante”.
OBIETTIVI DELLA SQUADRA – Ho spiegato cosa penso del potenziale della nazionale polacca. Non ho scritto che il mio obiettivo è solo quello di partecipare a grandi avanti, ma di raggiungere risultati”
RICAMBIO GENERAZIONALE – “La Polonia è piena di giocatori. Alcuni sono i migliori al mondo e alcuni sono molto buoni. Alcuni giovani possono diventare dei campioni impressionanti. Naturalmente, ci sono molte scelte per determinare la composizione della squadra. Quello che dovrà fare il prossimo ct è creare un gruppo che giocherà la migliore pallavolo. A mio parere, la Polonia è piena di straordinarie opportunità. Ci sono giocatori che hanno vinto il Mondiale e quelli che stanno facendo grandi cose in campionato. Se diventerò l’allenatore, troverò un modo per sistemare tutto al meglio. Non si tratta solo di riunire i migliori giocatori in un unico posto e farli giocare, ma di costruire la squadra migliore tra tutte le opzioni.
IL METODO DI SCEGLIERE IL CT – “Ogni federazione ha il diritto di scegliere il metodo di selezione il suo allenatore. Potresti anche organizzare un concorso e chiedere il tuo CV. Porta con sé la possibilità di ottenere cento e lunghe scelte o di non ottenerne una sola. Ad ogni modo, non avevo altra scelta che inviare il mio CV. Ho fatto il mio lavoro. Il mio ruolo di tecnico è quello di accrescere le mie competenze e cercare le migliori opportunità di sviluppo. Se vengo nominato sarà fantastico. In caso contrario, aspetterò un’altra opportunità. So che non vengono molto spesso. Quando compaiono, vale la pena approfittarne. Non ci rinuncerò partenza senza inviare il mio CV. Se la Federazione sceglie qualcun altro, non cambierà nulla nella mia vita. Sarò ancora l’allenatore di un club straordinario”.

Foto di Piotr Sumara