Separazione consensuale tra i polacchi dell’Indykpol AZS Olsztyn e lo schiacciatore iraniano Meisam Salehi. La prima stagione fuori dal suo paese non è stata fortunata per il giovane schiacciatore, talento emergente della pallavolo persiana. A causa di problemi alla spalla Salehi ha giocato soltanto 7 partite, (realizzando 27 punti).
“Meisam Salehi è un giocatore molto buono, sul quale nutrivamo grandi speranze – ammette Tomasz Jankowski, il presidente del club di Olsztyn – Quando è arrivato in Polonia aveva già dei problemi fisiciu. Abbiamo cercato di risolverli, ma nelle ultime settimane il giocatore non si poteva allenare normalmente, figuriamoci giocare le partite di PlusLiga. Abbiamo deciso di andare in Italia, alla clinica del professor Porcellini per dei consulti. Meisam è andato anche da un medico della squadra nazionale polacca a Łódź (dr. Sokal – ndr), e anche a Varsavia, da un ottimo specialista. Dopo le consultazioni abbiamo cercato di convincere il giocatore a provare a fare un trattamento che lo mettesse in grado a giocare alla fine di febbraio. Tuttavia, Meisam ha detto che, indipendentemente dal successo della cura propostagli, si sarebbe dovuto sottoporre ad un intervento chirurgico. Ci ha chiesto di farlo al più presto. Pertanto, abbiamo deciso che il giocatore andrà subito alla clinica del prof. Porcellini per un’operazione alla spalla.
Le autorità del club, insieme al giocatore stesso, hanno deciso di risolvere l’attuale contratto di comune accordo”, Dopo l’operazione, il giocatore dovrà sottoporsi a sei mesi di riabilitazione. Spero che dopo questo tempo sarà in grado di giocare. Tuttavia, c’è il rischio che la riabilitazione non vada bene come tutti vorrebbero. Meisam ha detto che voleva essere onesto nei confronti del club e considerando i rischi della situazione l’opzione migliore sarebbe stata quella di chiudere il contratto di comune accordo. Abbiamo anche esaminato la possibilità di fissare una data, giugno o luglio, dopo la quale potremmo capire se il giocatore potrà tornare a giocare a giocare o meno e quindi se il contratto possa rimanere valido o meno. La verità, però, è che all’inizio di giugno e luglio non ci saranno più ottimi giocatori liberi sul mercato. Da qui la decisione comune di rescindere il contratto”.
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