Stefano Fanini, presidente di Verona Volley, in una intervista rilasciata a Marzio Perbellini per l’Arena sottolinea tutte le preoccupazioni del suo club sul futuro prossimo dell’attività
PRIMA LA SALUTE – “La premessa è che la salute viene prima di tutto. Detto questo, credo che la capienza del 50% come era prima fosse già sufficiente a garantire il distanziamento, senza contare che c’è obbligo di mascherine Ffp2 e Super green pass. La stagione è già complicata così. Gli sport indoor hanno pagato a caro prezzo questa pandemia subendo una contrazione pazzesca delle presenze. Ulteriori limitazioni senza nessun tipo di ristoro costituirebbero una mazzata notevole a tutto il movimento. Per quel che ci riguarda, tra l’altro, siamo una società nuova e per noi è fondamentale coinvolgere il pubblico, attrarre sponsor ma così diventa molto difficile”.
CAPIENZA ANCORA RIDOTTA – “Nel calcio le prossime due giornate si giocheranno con 5000 spettatori, credo che questa decisione avrà ripercussioni anche per gli sport indoor. In settimana sono previsti degli incontri tra il governo e le varie federazioni e vediamo cosa succederà. Auspichiamo che quanto meno non venga ridotta la capienza del 35%. Che già è di per sé abbondantemente tutelante. Ripeto: 35% di capienza, distanziamento, mascherine Ffp2, super green pass… se non bastano viene da domandarsi allora a questo punto a cosa sono serviti i vaccini. Certo, questo è un tema estremamente delicato e non ci vogliamo entrare però al di là di come la si pensi se ci sono le garanzie perla salvaguardia della salute con numeri anche contingentati penso si possa garantire la sicurezza delle persone. Di sicuro noi faremo resistenza per evitare ulteriori restrizioni e punteremo ad ottenere i ristori perché il mondo dello sport ha subito danni enormi visto che sono quasi due anni che viviamo questa situazione. Per noi, che siamo una società nuova, nata in un momento già critico, è un’ulteriore complicazione”.