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Pallavolo A1 femminile – Lucille Gicquel: “Il mio obiettivo è giocare, se avrò l’opportunità continuerò qui in Italia”

Alla vigilia del match che la riporterà a calcare nuovamente il taraflex del PalaVerde, intervistata dalla sua federazione, la transalpina Lucille Gicquel, parla della sua seconda esperienza in A1 con la maglia di Cuneo e dell’inevitabile emozione che proverà affrontando le sue ex-compagne ddell’Imoco con cui ha vinto tanto nella scorsa stagione. Ed anche dei suoi progetti futuri
Domenica, quindi vai a Conegliano, una partita particolare per te?
“Tornerò dove ho giocato l’anno scorso, ma ci abbiamo già giocato per il primo turno di Coppa Italia. Ma è vero che è sempre speciale, perché vado a vedere le ragazze con cui ho giocato l’anno scorso e sono felice di questo”.
Non è andata così male nelle prime partite contro il Conegliano. Hai preso un punto contro di lei in campionato (2-3), un set in Coppa (1-3), è questa la prova che ve la potete giocare?
“Sì, non è una incontro perso in anticipo, anche se sappiamo che sarà complicato, soprattutto se giochiamo come mercoledì. Penso che possiamo competere contro di loro. Dovremo stare attenti, per non commettere il minimo errore. Se potessimo prendere un punto, o anche di più, sarebbe fantastico”.
A livello personale, sei soddisfatta della tua stagione?
“Ho una sensazione mista. Ho disputato partite molto buone, come partite molto nella media. Sono stata molto irregolare. Non sono soddisfatto al 100%. Ci sono cose buone, altre non così buone, dobbiamo continuare a lavorare.
L’anno scorso hai detto di aver perso tempo quando eri dalla panchina al Conegliano. Ti fa sentire bene trovare un punto di partenza, delle responsabilità in una squadra?
“Sì, so cosa voglio adesso. Per il resto voglio restare con questo obiettivo, che è giocare. Se avrò l’opportunità di poterlo fare in Italia, continuerò qui, perché è vero che mi è mancato molto, e mi fa molto bene ritrovare il tempo per giocare”.
È più facile arrivare a Cuneo dopo aver già vissuto il campionato italiano?
“Non lo so, penso di sì, anche se è totalmente diverso. Arrivo in un’altra squadra. L’anno scorso ho giocato con i migliori giocatori del mondo in campo al mio fianco. Ho giocato poche partite, ne ho giocate 10, ma è stato più facile con questi giocatori. E lì, devi riadattarti, in una squadra diversa, e nemmeno io ho lo stesso status. C’è più pressione per me, ed è il mio primo anno, quindi ci vuole tempo per orientarmi”.
Possiamo considerare che fa parte ddel tuo processo di crescita, rimani un giocatore abbastanza giovane (24 anni). Sei felice del tuo viaggio?
“Quando ho iniziato la mia carriera in Francia, non avrei mai pensato di poter giocare nella Serie A1 italiana italiana. Quindi sono super felice, ma voglio sempre fare meglio, voglio sempre progredire. Non è ancora finita, c’è ancora tanto lavoro da fare!”
La scorsa stagione ci avevi detto che non avevi davvero avuto il tempo di imparare l’italiano. Adesso va meglio?
“Sì. Capisco tutto e meglio dell’anno scorso, questo è certo. Soprattutto con i miei compagni di squadra è più facile perché li conosco, mi sento più a mio agio nel parlare. È più complicato quando devo fare un colloquio, o cose del genere, ho sempre un po’ di problemi. In francese o in inglese è più facile per me (ride ndr). Avrò bisogno di un po’ più di tempo, ma è molto meglio e mi aiuta ogni giorno a parlare italiano”.

Foto di Fabio Cucchetti

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