La decisione della Fivb (ribadita anche dalla Cev) di sospendere a tempo indeterminato tutta la pallavolo russa sta creando non pochi problemi ai club, nel presente e probabilmente anche nel futuro, al di là dell’esclusione dalle Coppe. Il campionato va avanti, ma certamente questo stato di isolamento provocherà problematiche nei contratti e soprattutto nella pianificazione della prossima campagna di rafforzamento.
Secondo quanto riporta Bo Sport il crollo del valore del rublo ha di fatto aggravato del 25% il costo dei giocatori stranieri che giocano nella Super League. Lo Zenit Kazan, che ha perduto la chance di tornare a vincere a livello continentale seppur in Coppa Cev, sinora è riuscito a conservare i suoi due campioni stranieri nonostante le pressioni che sia lo statunitense Christenson, che il polacco stanno subendo per tornare in patria. Semmai il problema si pone per il futuro prossimo: il mercato del volley è già iniziato da un paio di mesi, ma certi accordi dovranno obbligatoriamente cambiare se la sospensione verrà conservata. Ed in questo momento non si capisce quando possa terminare.
Sospensione che colpirà ancora i Mondiali della prossima estate, non solo quello maschile che in questo momento non si sa quando e dove si giocherà, ma anche quello femminile il cui sorteggio si dovrebbe svolgere all’inizio della prossima settimana e che non dovrebbe contenere la pallina con la scritta Russia. Anche se in questo stato di precarietà organizzativa tutto è possibile.
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