(Carlo Lisi per il Corriere dello Sport) E’ difficile chiamarlo ancora l’uomo nuovo dell’Italia della pallavolo, perchè si parla di un giocatore che ha risolto la finale dell’Europeo 2021, riportando il tricolore a sventolare sul pennone più alto dopo 16 anni. Ma Yuri Romanò, monzese di 203 cm, che compirà 25 anni martedì prossimo ancora si sente un atleta alle prime armi in azzurro: “Che sono l’uomo nuovo si può ancora dire, sono le prime partite che faccio da titolare con la nazionale”. Si perché nel giro di soli 12 mesi l’opposto lombardo, che aveva avuto pochi acuti in carriera nonostante una grande velocità di braccio e un servizio che come quello di tutti quelli dei mancini fa male, si è trasformato da giocatore poco conosciuto nel titolare sulla diagonale con Giannelli. Un punto di forza della nazionale di De Giorgi.
SOGNI – “Già essendo qui in maglia azzurra ho realizzato una bella quantità dei miei sogni. – poi ha aggiunto . Adesso mi piacerebbe continuare a far bene con questa nazionale per altri anni. Quando ho iniziato a giocare in maglia azzurra la scorsa estate venivo da un campionato di serie A2. Su di me non c’erano tante aspettative, neanche da parte mia, tutto quello che è accaduto non me lo aspettavo”.
E’ accaduto che De Giorgi ha creduto in lui e lo ha scelto per fare reparto con Pinali: “Il ct ha sempre espresso fiducia nei mei confronti. Anche quest’anno mi trovo benissimo a lavorare con lui. Ho fatto tanti passi in avanti e sono progredito in molte cose. Spero di continuare a farlo”.
MODELLO – Adesso Yuri gioca fianco a fianco con grandi personaggi del nostro volley: “Si è innegabile che sono sensazioni particolari, Soprattutto quando guardo Ivan (Zaytsev ndr) che era il mio modello di riferimento. Lui era il posto 2 della nazionale che guardavo in televisione. Adesso ci alleniamo insieme ed è una emozione unica. Avere un campione così in squadra aiuta tutto il gruppo”.
Ma Yuri ora con la testa è ben concentrato sulle sfide di Bologna, dove l’Italia lotta per una medaglia che a livello Mondiale manca da 8 anni dalle finali della World League di Firenze 2014: “Nei quarti con l’Olanda è stata una partita tosta, l’emozione ci ha fatto essere frettolosi in alcuni momenti, ma alla lunga è uscito il nostro gioco ricco di qualità e abbiamo portato a casa una bella vittoria grazie al gruppo. Siamo contenti, entrare tra le prime quattro era il primo obiettivo da centrare nelle finali di Nations League. A Bologna volevamo assolutamente arrivare a giocare le gare del week end. Avremo modo di analizzare meglio tecnicamente, per arrivare ancora più pronti per la gara di sabato”.
In semifinale gli azzurri trovano la Francia di Andrea Giani, da cui furono battuti nel primo match della manifestazione, affrontato con una formazione incompleta un po’ come è accaduto alla nazionale femminile con la Turchia. I transalpini hanno superato senza grandi difficoltà il Giappone privo di Ishikawa. Anche la Francia era incompleta: è scesa in campo senza rischiare Ngapeth infortunatosi lievemente nella rifinitura del mattino. La rivalità con i campioni olimpici è forte da sempre, all’Unipol Arena si vedrà grande pallavolo.