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Pallavolo FIVBMensWCH – Da Katowice a Katowice: l’Italia spera, sogna e cerca un’altra finale nella Spodek Arena

(Carlo Lisi per Corriere dello Sport) Da Katowice a Katowice. O almeno è quello che spera, sogna e cerca la pallavolo azzurra. La Nazionale circa 12 mesi fa, nella particolare Spodek Arena del capoluogo della Slesia, conquistò con grande merito e tra lo stupore generale il titolo di Campione d’Europa . Ora vuole salire ancora sul podio allestito all’interno delllmpianto che dall’esterno sembra un enorme disco volante, in occasione del Campionato del Mondo.
FEFE’. Oggi come ieri, sulla panchina dell’Italia siede Ferdinando De Giorgi, un tecnico che di Mondiali se ne intende perché ne ha vinti tre, uno dopo l’altro, come atleta: una tripletta ( Rio 1990, Atene 1994, Tokyo 1998) che ha fatto entrare il volley azzurro nella leggenda; ma che poi non ha avuto più nessun seguito, perché nelle successive cinque edizioni della rassegna iridata l’Italia non è più salita sul podio nonostante per due volte abbia giocato in casa, nel 2010 e nel 2018.
CERTEZZE. Come nell’agosto dello scorso anno, la squadra di De Giorgi parte piena di speranze, ma con qualche certezza in più, anche se le avversarie di valore saranno in numero maggiore, e se le Finals di Nations League, finite al quarto posto, hanno fatto nascere qualche dubbio sulle reali possibilità di questo gruppo. Nato dalle ceneri dei Giochi dt Tokyo, ma formato da giovani e di qualità e che hanno II ct De Giorgi da giocatore aveva trionfato tre volte dl seguito giä iniziato a camminare verso grandi traguardi. L’Italia affronta il Mondiale più o meno con lo stesso gruppo che ha trionfato in Europa, ma con un paio di grandi novità nella formazione titolare, che se sapranno esprimersi al massimo a Lubiana (dove comincia il percorso di Giannelli e compagni) nella pool con Canada, Tirchia e Cina, potranno poi affrontare a viso aperto tutti i migliori sestetti del momento: la Francia di Earvin Ngapeth,om alle Olimpiadi ed anche nella VNL bolognese; la Polonia padrona di casa, che insegue i7 tris di successi dopo quelli del 2014 e del 2018; gli Stati Uniti tornati prepotentemente alla ribalta dopo la grande delusione a cinque cerchi. Le tre grandi favorire che recentemente hanno battuto Giannelli e compagni nettamente nel punteggio: sconfitte su cui De Giorgi e il suo staff hanno lavorato per prendersi una rivincita, nel caso in cui la formula ad eliminazione diretta, dopo la prima fase a pool, le portasse sulla loro strada.
NOVITA: Le novità tricolori si chiamano Yuri Romanò e Roberto Russo, che con il loro impegno e le loro prestazioni hanno convinto il tecnico pugliese. ropposto (nel prossimo campionato giocherà nell’ambiziosa Piacenza) fu tirato fuori dal cilindro del ct italiano durante la difficile finale dell’Europeo: íl suo ingresso fu determinante per completare l’opera e sentire l’Inno di Mameli durante la premiazione. T.a fiducia di De Giorgi in lui e cresciuta, e il mancino di Monza è il principale attaccante. Ha vinto presto la concorrenza con Pinali, ripescato per far panchina durante ìl Mondiale, ed è stato preferito ad Ivan Zaytsev, richiamato per la Nations League ma poi non inserito nella squadra in questo ultimo appuntamento stagionale. Roberto Russo , siciliano di Palermo, uno dei giganti di Casa Italia, lo scorso anno non c’era. Ta sorte sotto forma della rottura del tendine d’Achille gli ha rolro l’emozione di giocare le Olimpiadi e di diventare campione d’Europa. Ma il ragazzone cresciuto nel Club Italia ha dimostrato di esser tornato in gran forma, di avere una grande feeling con il capitano Giannelli nel gioco d’attacco, e di non aver minimamente perso la sua grande predisposizione a muro. Romanò e Russo si uniscono ad una formazione consolidata, che ha lavorato per raggiungere il top della condizione nel momento più importante dell’anno. Un’Italia quanto mai coesa, che si presenta al cospetto del Gotha mondiale con la stessa voglia di stupire e primeggiare vista proprio nella Spodek Arena di Katowice nel giorno del trionfo Europeo dello scorso anno.

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