(Carlo Lisi per Corriere dello sport) Dal cilindro di una formula quanto meno inusuale è uscita la sfida Italia-Cuba negli ottavi. Un confronto dal sapore storico, perché 30 anni fa, quando l’Italia si affacciò nell’élite del volley mondiale, i Diavoli dei Caraibi furono i primi grandi rivali di un decennio di trionfi. In quell’Italia c’era anche Ferdinando De Giorgi, oggi c.t. di una formazione azzurra di grandi prospettive, che il tecnico pugliese è riuscito a plasmare nel giro di poco più di 12 mesi e che anche in questo campionato del mondo non si pone traguardi, ma nemmeno limiti.
Cuba una delle “potenti” mine vaganti di un Mondiale, che si svolge con una formula che nasconde trabocchetti per tutti. Dopo l’esordio di Simon e compagni contro il Brasile, nessuno avrebbe pensato che sarebbe stata una delle “terme” ripescate, avversaria di un’Italia che è risultata la migliore della classifica generale, adottata per comporre il tabellone degli ottavi di finale. In cui per una poco logica concessione ai Paesi organizzatori, la Polonia e la Slovenia (che un match lo ha perso) la numero 2. Cuba non è la sua sola avversaria esplosiva in circolazione. Più o meno alla stessa stregua c’è l’Argentina, bronzo appena 12 mesi fa alle Olimpiadi che si troverà davanti la Serbia, ma anche altre compagini come Giappone, avversario della Francia, e l’Iran che incrocia il Brasile: due formazioni che hanno meritato un posto nelle prime otto in Nations League e che in un Mondiale potrebbero esplodere.
Cuba oggi non è più lo squadrone degli anni Novanta, anche perché alcuni suoi talenti hanno scelto altre strade per rimanere ad alto livello internazionale e cambiato nazionalitä sportiva come l’ex-azzurro Juantorena, il fenomeno Leon oggi polacco e il talento Leal, di questi soltanto quest’ultimo naturalizzato brasiliano sarä in campo nella corsa all’oro iridato.
Il sestetto dei Caraibi però può contare su un grandissimo Robertlandy Simon, il più forte straniero dell’ultima SuperLega, ma anche su Marlon Yant martello della Lube Tricolore; sui loro compagni di reparto Miguel Angel Lopez, da anni stella dei campioni del mondo per dub, i brasiliani del Sada Cruzeiro e degli emergenti Mergarejo e Herrera il primo martello in arrivo a Milano, il secondo prolifico opposto che vestirà la maglia di Perugia. Una formazione di bombardieri dai 9 metri, che con il loro servizio possono capovolgere qualsiasi situazione e indirizzare qualsiasi match. Il tema della gara di domani sera, la prima da dentro o fuori per l’Italia, sarà la potente battuta di Cuba, contro il nostro terzetto Balaso-Lavia-Michieletto in ricezione. Chi prevarrà in questo confronto aprirà la porta peri quarti di finale alla sua squadra. Come l’Italia che è guidata da Fefè De Giorgi, una stella del palleggio, cosí Cuba ha in panchina Nicolas Vives, anche lui alzatore con tre partecipazioni olimpiche. Buon per noi, e non per i caraibici, è che il confronto in regia fa pendere la bilancia dalla parte di Simone Giannelli, sicuramente più talentuoso della coppia di palleggiatori cubani Taboada e Goide. Forse il principale punto debole dei Diavoli dei Caraibi.