(Carlo Lisi per Corriere dello Sport) Nel mondo della pallavolo italiana si respira ancora il profumo del trionfo nel Mondiale maschile, ma da oggi il movimento femminile si prende la scena con il suo Mondiale.
S’inizia ad Arnhem in Olanda, città famosa perché teatro di una sanguinosa battaglia della seconda guerra mondiale alla quale fu dedicata più di una pellicola cinematografica, all’interno dello stadio GelreDome (dove ha giocato lo scorso anno anche la Roma Calcio). Un impianto dotato di un tetto retrattile all’interno del quale sono stati ricavati tre campi da gioco, sfruttando parte delle tribune di calcio. Grazie ai 3 campi tutte le 24 squadre della rassegna iridata disputeranno nella terra dei tulipani le partite delle prime due giornate. Poi la rassegna iridata si dividerà in due e proseguirà (Olanda e Polonia i paesi ospitanti) come se si disputassero due tornei separati, che indicheranno le finaliste per l’oro e per il bronzo che verranno assegnati ad Apeldoorn sabato 15 ottobre.
Le sfide d’apertura odierne vedranno in campo la Polonia contro la Croazia e l’Olanda contro il Kenya. Piccolo antipasto ben 24 giorni di volley stellare.
L’avventura delle azzurre comincerà domani (alle ore 15) con la prima sfida della storia dell’Italia femminile contro il Camerun e proseguirà lunedì 6 alle 18 contro Porto Rico, il 27 contro allo stesso orario con il Belgio, il 29 sempre alle 18 contro il Kenya e concluderà la prima fase il 2 ottobre alle 16 affrontando le padrone di casa dell’Olanda.
Se l’Italia maschile, divenuta campione del mondo si presentava con 12 esordienti, quella femminile ne avrà soltanto quattro (Alessia Gennari, Alessia Orro, Sara Bonifacio, Eleonora Fersino), mentre saranno 11 le campionesse d’Europa 2021 presenti, guidate da Paola Egonu che in quel trionfo fu premiata anche come Mvp.
Tra le “veterane” ce ne è una che fa un certo effetto chiamare così, la 28nne Cristina Chirichella, che domani inizierà il suo terzo Mondiale. Lei e Moky De Gennaro fanno parte di questa spedizione dopo quelle del 2014 e del 2018, in cui l’Italia si classificò rispettivamente quarta e seconda.
La centrale napoletana è uno dei personaggi di questa squadra tricolore, che si presenta al cospetto del mondo per centrare l’obiettivo più grande.
Chirichella han cominciato a vestire l’azzurro 9 anni fa dopo aver fatto un lungo percorso con le nazionali giovanili ed essere stata “svezzata” nel Club Italia. Nel Mondiale italiano 2014 fu una delle grandi protagoniste a sorpresa tra le ragazze con il tricolore sul cuore: “Sono passati diversi anni e da che ero una delle più piccole adesso mi ritrovo ad essere una delle più grandi, esperienza ne ho fatta, ma l’entusiasmo rimane sempre quello della prima volta”.
Poi dopo la cavalcata che si è fermata ai piedi del podio contro il Brasile è arrivata l’avventura giapponese nel 2018, chiusa con l’argento al collo e un piccolo. Grande rimpianto per una finale perduta di misura: “Il mio secondo mondiale è difficile da dimenticare, non solo perché ci mancava un piccolissimo passo per la vetta, ma anche perché da lì abbiamo dato vita ad un movimento che ha portato tanta gente a seguire la pallavolo femminile. Siamo state un esempio da imitare per tutta l’Italia sportiva, sia per il nostro modo di essere, sia per il nostro modo di giocare”. Ed ora il terzo: “Da questo terzo Mondiale mi aspetto un’avventura in crescendo, sono convinta che sarà un’avventura che ci ricorderemo per molto tempo”.
Non sarà un percorso facile perché se nella prima fase l’Italia ha nella sua pool delle avversarie abbordabili, nella proseguimento della manifestazione, che sfocerà nei quarti di finale troverà grandi squadre come il Giappone, ma soprattutto la Cina e il Brasile finalista nella Nations League vinta da Sylla e compagne ad Ankara in luglio: “Le formazioni avversarie più temibili le conosciamo tutti, ma sicuramente giocare un Mondiale da quel qualcosa in più ad ogni squadra quindi non bisogna mai sottovalutare nulla. Rimanere sempre convinte e concentrate, può bastare una distrazione per tornare a casa a mani vuote”.
Questa grande kermesse internazionale può servire a Cristina per consacrarsi ulteriormente ai massimi livelli: “Personalmente mi aspetto tanto da questo Mondiale in Olanda. Può servire a dimostrare a me stessa, che in una carriera sportiva ci possono essere degli alti e dei bassi, ma l’importante è non smettere mai di crescere e di provare a dare il massimo in ogni cosa si fa…”