(Carlo Lisi per Corriere dello Sport) Probabilmente i rappresentanti delle grandi scuole di pallavolo del Vecchio Continente ieri sera dopo aver applaudito il trionfo di Matteo Battocchio e dei suoi ragazzi senza paura, che hanno alzato il Trofeo di Campioni d’Europa Under 20 maschile, avranno tirato un sospiro di sollievo, perché la stagione delle nazionali giovanili 2022 è finita e non dovranno più fare i conti con questa Italia terribile che non lascia più niente per nessuno, dominando in lungo e in largo a tutte le età in Europa.
L’Italia della pallavolo ha fatto il pieno di medaglie d’oro, sei su sei categorie, 3 maschili e 3 femminili. Impresa mai vista nella pallavolo degli anni 2000, quando ormai tutti cercano di scovare talenti e produrre campioni. Rappresentative di medio alto livello, in cui già si intravedono potenziali campioncini.
In questi giorni l’Abruzzo è impazzito per tifare Alessandro Bovolenta, il figlio del compianto Vigor premiato mvp nell’Europeo vinto domenica, o Luca Porro martello dal servizio imprendibile, “fratello d’arte” di Paolo il regista dell’U22 e Mattia Boninfante, che il papà Dante bronzo olimpico a Londra sta guidando e curando con affetto e bravura, Tre nomi come esempio di una squadra, che ha nelle sue file anche un vero fenomeno della difesa, il nuovo ragazzo di Calabria, Gabriele Laurenzano, l’unico di questo gruppo che già da questa stagione giocherà in SuperLega con la maglia di Trento. Si tratta di ragazzi che hanno già colpito l’attenzione di Fefè De Giorgi, il ct dei campioni del mondo, anche se i primi tre (come gli altri loro compagni) dovranno giocare la stagione in arrivo in A2 o A3, perché le strane logiche di mercato portano ad ingaggiare alcuni loro pari età stranieri, anziché puntare forte da subito sui giovani di casa nostra.
Non basta l’esperienza tecnica dei nostri selezionatori e allenatori, non bastano i sistemi di preparazione fisica o la qualità del nostro modo di curare gli atleti e di studiare gli avversari, a spiegare come sia possibile che la nostra pallavolo, possa aver centrato una impresa del genere.
Sicuramente ci sarà stato un coefficiente di fortuna per riuscirci indubbiamente anche un aiuto del destino che ha messo in maglia azzurra grandissimi talenti, che probabilmente negli anni futuri continueranno a farsi ammirare ed a vincere anche a livello più importante.
La cosa che colpisce è come per almeno tre bienni agonistici l’Italia sia riuscita a trovare tanti prospetti.
A livello femminile ormai da oltre 20 anni il Club Italia è un Modello vincente e in tanti cercano di copiarlo, anche per preparare nazionali in grado di competere a livello assoluto, come la Francia nel settore femminile in vista di Parigi 2024.
Tra i maschi, dopo alcuni anni in cui le vittorie sono arrivate ad intermittenza, c’è stata l’esplosione. Coincisa con l’arrivo di Julio Velasco nel ruolo di Direttore Tecnico delle rappresentative giovanili maschili. cha ha convinto la Federazione, che lo ha accettato con convinzione che bisognava cambiare strada, cambiare il lavoro del Club Italia per il settore maschile, che pure buoni risultati stava dando, per allargare l’orizzonte a livello territoriale, con una iniziativa denominato Club Italia Allargato, che consente di tenere sotto osservazione costante tutti i giovani prospetti esistenti in giro per la penisola. da Bolzano alla Calabria, Sicilia e Sardegna comprese.