(Laerte Salvini per Ivolleymagazine.it) Mattia Boninfante è stato uno dei protagonisti della spedizione azzurra di Battocchio che ha portato nella bacheca della nazionale nostrana un Eyof e il titolo di campioni d’Europa under 20. Il figlio d’arte torna a Prata dopo la promozione in A2 della passata stagione: ”Arrivo in questo campionato con un bagaglio in più di esperienza, perchè giocare un torneo così importante ti è d’aiuto anche per le sfide future”. Tra gli artefici di questa splendida impresa c’è Matteo Battocchio, il giovane coach in grado di dare in poco tempo un’identità a questa squadra: ”Tra giocatori e staff si è creato un gruppo fantastico andiamo tutti d’accordo. Siamo cresciuti tutti insieme senza mai lasciare indietro nessuno. Il coach ha aiutato molto a me e a tutta la squadra nella parte tecnico-tattica, durante il torneo ci ha dato la consapevolezza delle nostre qualità”.
Questo gruppo ha avuto un salto di qualità che ha permesso di portare a casa l’Eyof prima e l’Europeo poi: ”Noi arrivavamo dall’anno scorso al Mondiale dove non avevamo fatto un gran risultato e durante l’anno i giocatori erano cambiati e ci siamo presentati all’Eyof in punta di piedi. In quel torneo abbiamo capito che eravamo forti: quando abbiamo vinto la competizione siamo diventati consapevoli di poter riuscire a vincere l’Europeo”.
La forza di questi ragazzi è stata il gruppo con la squadra che ha vissuto un’estate insieme nei vari impegni: ”Durante i pranzi a tavola venivano fuori molte storie tra di noi con alcuni nostri compagni che andavano dallo staff a raccontare barzellette e questi momenti hanno aiutato ad unirci”.
Prata è una delle squadre più giovani in un campionato che ha diverse corazzate pronte a lottare per il vertice: ”Con la squadra che abbiamo possiamo fare un bel campionato e divertirci, personalmente dopo l’A3 vorrei confrontarmi con i palleggiatori più esperti come Orduna che fino all’anno scorso era in Superlega per vedere a che livello sono rispetto a loro”.
Boninfante è figlio di Dante, ex azzurro della squadra bronzo olimpico a Londra 2012 e attuale allenatore di Mattia: ”Sicuramente i miei genitori mi hanno dato qualche consiglio però mi lasciano sempre la libertà nelle decisioni da prendere, perchè pensano che per crescere sia giusto che sia io a scegliere la mia strada”.
Nonostante il talento concreto di questi ragazzi sono ancora in pochi ad aver trovato spazio nei club più blasonati nella passata stagione: ”Tolti Laurenzano e Staforini tutti gli altri di noi giocheremo nelle categorie inferiori, però avremo la possibilità di essere titolari in A2 o in A3”.