Con l’inclusione come uno dei pilastri del suo lavoro, la Confederazione brasiliana di pallavolo (CBV) ha pubblicato il 28 ottobre la sua decisione riguardo la partecipazione di atleti transgender alle competizioni nazionali di pallavolo. La CBV era solita seguire le norme adottate dal Comitato Olimpico Internazionale, ma alla fine del 2021 la massima entità dello sport olimpico ha stabilito che le decisioni sull’eleggibilità sarebbero spettate alle Federazioni Internazionali, considerando che ogni sport ha le sue caratteristiche specifiche. Con la decisione della Federazione Internazionale di Pallavolo che le entità nazionali avrebbero definito le proprie politiche, la CBV ha elaborato le sue nuove linee guida attraverso il suo Consiglio per la Salute.
“Quest’anno la CBV è stata la prima Confederazione sportiva brasiliana ad adottare una politica interna di promozione dell’equità di genere e di valorizzazione della diversità. Vogliamo rafforzare l’inclusione, l’equità, il dialogo e la conoscenza a favore di un ambiente sano per lo sviluppo della pallavolo. La creazione di questa politica da parte del Consiglio sanitario della pallavolo segue questo percorso. Garantiamo l’inclusione degli atleti transgender con la sicurezza di indicatori chiari e trasparenti”, spiega Adriana Behar, CEO della Confederazione brasiliana di pallavolo.
La politica del CBV si basa sulle raccomandazioni della Federazione Internazionale di Medicina dello Sport (FIMS), il massimo ente di medicina sportiva. “La politica del CBV segue gli studi più recenti e le indicazioni della FIMS, il principale riferimento in materia. Gli atleti che si riattribuiscono il genere femminile devono dichiarare la loro identità di genere come femminile, senza aver cambiato questa dichiarazione per un periodo minimo di quattro anni. Inoltre, devono dimostrare che il loro livello di testosterone sierico totale è stato inferiore a 5 nmol/L per 12 mesi consecutivi, rimanendo tale per tutto il periodo di eleggibilità”, spiega il medico João Olyntho, presidente del Volleyball Health Council.
Gli atleti che passano dal sesso femminile a quello maschile possono gareggiare nella categoria maschile. In entrambi i casi, la responsabilità di controllare e segnalare agli enti di controllo antidoping l’uso di ormoni spetta agli atleti.
Per consentire a tutti gli atleti di adattarsi, la politica della CBV per gli atleti transgender nelle competizioni nazionali entrerà in vigore 12 mesi dopo la sua pubblicazione, comprese le competizioni già in corso alla data di entrata in vigore.
Ricordiamo che già nelle scorse stagioni in Brasile ci sono stati degli atleti transgender. Ricordiamo ad esempio l’attaccante Tifanny, che ha avuto anche una breve esperienza in Italia.
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